La Nato schiera 100mila soldati in Polonia: il confine è blindato dai reparti speciali della Response Force
100mila soldati Nato sono pronti ad agire in Polonia. L'Alleanza atlantica punta a irrobustire ulteriormente il confine occidentale portando sul campo 300mila soldati
Dalle esercitazioni al dispiegamento di forze: la Nato ha schierato almeno 100mila soldati in Polonia, pronti a intervenire in caso di escalation. La forza multinazionale è denominata Response Force ed è composta da contingenti terrestri, aerei, marittimi e da forze per operazioni speciali.
Nato, 100mila soldati in Polonia
Il contingente Nato in Polonia ammontava a 40mila unità. Oggi è stato portato ad almeno 100mila. L’obiettivo finale sarebbe quello di schierare 300mila soldati.
Intanto il ministro degli esteri polacco Radoslaw Sikorski ha rivelato che alcuni soldati Nato sarebbero già in Ucraina. Solo pochi giorni fa l’idea del presidente francese Macron di schiarare truppe di terra in Ucraina era stata respinta con sconcerto dai partner occidentali.
L’asticella della tensione è salita all’indomani degli attacchi terroristici a Mosca: le prime dichiarazioni a caldo di Putin hanno accusato Zelenzky senza tenere conto degli indizi che portavano alla pista islamista.
Solo il giorno dopo Putin ha riconosciuto la responsabilità dell’Isis-K, ma considerando gli islamisti solo dei meri esecutori materiali ingaggiati da mandanti ucraini.
Missili ipersonici su Kiev
All’indomani della strage del Crocus City Hall di Mosca, Putin ha ordinato il lancio su Kiev di due missili ipersonici. Nei bombardamenti con droni c’è una forbice di 10 minuti dal momento del lancio all’impatto che permette alle autorità ucraine di dare l’allarme e ai civili di mettersi in salvo nei rifugi. I missili ipersonici invece non danno ai civili il tempo di fuggire.
Sia il presidente Zelensky che il ministro degli Esteri Kuleba hanno reagito tornando a chiedere l’invio immediato degli aiuti militari occidentali.
“Non ci sono atrocità che i russi bastardi non sarebbero pronti a commettere, incluso il ricorso a missili balistici nel cuore di una metropoli con diversi milioni di abitanti. Abbiamo bisogno in particolare di missili Patriot capaci di sconfiggere gli attacchi nemici”, ha dichiarato Kuleba.
Missile russo sulla Polonia
Ma non è tutto: dopo l’attacco a Mosca, i russi hanno provocato la Polonia e la Nato facendo entrare per 39 secondi un missile nello spazio aereo polacco. Convocato dal governo polacco per chiedere spiegazioni, l’ambasciatore russo Serghei Andreyev non si è presentato mettendo in atto un vero e proprio schiaffo diplomatico.
E sui social la martellante campagna di fake news contro l’Ucraina e l’Occidente fatta a colpi di bot ha ricevuto un rinnovato vigore.
Temendo che a queste provocazioni potesse seguirne di altre, più drammatiche, la Nato ha deciso di blindare il confine occidentale.