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POLITICA ESTERA

Donald Trump vince anche in Arizona e arriva a 312 grandi elettori, conquistati tutti gli swing states

Il nuovo presidente Usa non richiamerà nella squadra di governo Mike Pompeo e Nikki Haley. Si apre lo scontro con il governatore della California Newsom

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Donald Trump vince anche in Arizona e si aggiudica tutti e sei gli “swing states” (stati in bilico) delle elezioni presidenziali americane. Il 47esimo presidente Usa ha chiuso la sua corsa alla Casa Bianca raggiungendo 312 grandi elettori (ne bastavano 270 per vincere) mentre la candidata democratica Kamala Harris si è fermata a 226. Per Donald Trump si configura sempre di più un successo totale: presidenza, voto popolare, Senato e controllo della Camera ormai a un passo.

Donald Trump conquista tutti gli stati in bilico

Donald Trump, infatti, ha battuto Kamala Harris anche nel numero di voti complessivi. Il candidato repubblicano ha conquistato il 50,5% dei voti contro il 47,9% dei democratici. Un risultato che non si verificava dall’elezioni di George W. Bush nel 2004.

Con il successo in Arizona, Trump ha completato la conquista di tutti gli stati considerati in bilico prima del voto: Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Arizona e Nevada.

L’ex Segretario di Stato Mike Pompeo

Trump esclude il ritorno al governo di Mike Pompeo

Forte del successo elettorale, Donald Trump, che si insedierà ufficialmente il 20 gennaio 2025, sta già facendo filtrare indiscrezioni sulla composizione della sua squadra di governo.

La prima indicazione riguarda il delicato ruolo di Segretario di Stato, che si troverà sulla scrivania il dossier Ucraina. Trump ha detto che non ha intenzione di ridare l’incarico a Mike Pompeo, che lo aveva ricoperto con Trump dal 2018 al 2021. Stesso discorso per Nikki Haley, altra candidata al ruolo, che è stata esclusa da Trump con lo stesso messaggio postato su Truth.

Al momento, stando alle indiscrezioni circolate nelle ultime ore, i favoriti per entrare a far parte del nuovo governo Trump sono Robert F. Kennedy alla salute, Elon Musk all’efficientamento del governo e Jon Paulson al Tesoro. Nel frattempo, il tycoon ha incassato la sospensione del processo per l’assalto a Capitol Hill, visto che un presidente in carica non può essere perseguito.

Duro scontro tra Newsom e Trump sulla California

In alcune grandi città americane, come New York, Washington, Seattle e Portland, manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro l’elezione di Donald Trump. Gli striscioni e gli slogan facevano riferimento principalmente alla difesa dei diritti delle donne e degli immigrati.

Ma il nuovo presidente Usa, forte della vittoria schiacciante nelle recenti elezioni, non ha intenzione di fare passi indietro e lo ha fatto capire al governatore della California, Gavin Newsom, che ha dichiarato di voler rendere il proprio stato “Trump-proof”, ovvero “a prova di Trump”.

Newsom teme che le nuove politiche federali possano danneggiare i risultati raggiunti in alcuni campi dalla California, come per esempio nella riduzione delle emissioni nocive. Sul social Truth, Trump ha ribattezzato il governatore “Gavin Newscum” (scum significa feccia, ndr) dicendo che il governatore “sta cercando di uccidere la splendida California”.

Fonte foto: Getty

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