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Diritto all'aborto sparito dal documento del G7 in Puglia, Lollobrigida dà la "colpa" a Papa Francesco

Il tema del diritto all'aborto scompare dalla bozza del documento del G7 di Puglia. Lollobrigida lascia intendere sia colpa di Papa Francesco

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

L’assenza di riferimento al diritto all’aborto dalla bozza del documento conclusivo del G7 in Puglia ha scatenato polemiche. Il ministro Francesco Lollobrigida ha attribuito la decisione alla presenza di Papa Francesco.

Aborto fuori dal G7 per il Papa: le parole di Lollobrigida

La rimozione del diritto all’aborto dalla bozza del documento conclusivo del G7 in Puglia ha sollevato diverse polemiche. Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha commentato la decisione a margine di un evento presso Eataly Milano Smeraldo. “Aborto? Non sta a me commentare, se i presidenti delle grandi nazioni, capi di stato e governo hanno scelto di non inserirlo nel documento ci saranno buone ragioni per non farlo”, ha dichiarato.

Rispondendo alle critiche, ha aggiunto: “C’è libertà di esprimersi, di avere posizioni chiare e di fare scelte che siano condivise da tutti, le cose su cui si lavora a un G7 anche in confronto con altri stati sono quelle su cui si è d’accordo. Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno, se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile”.

Perché si discute di aborto al G7?

La discussione sul diritto all’aborto al G7 è una questione politica. La scelta di rimuovere il termine “aborto” dall’ultima bozza del documento conclusivo del vertice è stata interpretata come una strategica, in particolare – come ha fatto notare Lollobrigida – data la partecipazione di Papa Francesco. Il passaggio in cui si parlava di aborto nella bozza preliminare è stato modificato per parlare genericamente di “diritti alla riproduzione”.

Il cambiamento ha suscitato reazioni, specialmente da parte degli Stati Uniti, con il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jack Sullivan, che ha dichiarato: “Joe Biden non cede sui diritti, ne parlerà con Giorgia Meloni”.

Le critiche dall’opposizione e da altri Paesi

Le reazioni alla rimozione del diritto all’aborto dal documento del G7 sono state accese. Parlamentari italiani di Alleanza Verdi-Sinistra hanno chiesto chiarimenti alla Presidente Meloni riguardo al ruolo del governo italiano in questa decisione. Inoltre, anche la Francia e il Canada stanno spingendo per riaffermare l’importanza di un accesso sicuro e legale all’aborto.

La critica si inserisce in un contesto più ampio, con la Francia che ha recentemente inserito il diritto all’aborto nella Costituzione e Joe Biden che lo ha reso un tema centrale della sua campagna elettorale. Nel frattempo, fonti di Palazzo Chigi hanno smentito la cancellazione del riferimento all’aborto, affermando che le trattative sono ancora in corso. La questione, dunque, resta aperta e la formulazione finale del documento dipenderà dall’esito dei negoziati in corso tra i Paesi partecipanti.

Fonte foto: ANSA

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