Aborto, il presidente Usa Joe Biden promette ampio accesso ai farmaci abortivi a tutte le donne
Dopo la sentenza della Corte Suprema sull'aborto, il presidente Joe Biden ha annunciato che garantirà l'accesso ai farmaci abortivi a tutte le donne
A seguito della decisione della Corte Suprema Usa di cancellare la sentenza Roe vs Wade, che dal 1973 garantisce su scala federale la facoltà per le donne incinte di praticare l’aborto, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che proteggerà l’accesso delle donne ai farmaci approvati dalla Food and Drug Administration che consentano la “contraccezione” e in particolare al “mifepristone”, un farmaco approvato dalla FDA che interrompe in modo sicuro una gravidanza precoce fino a 10 settimane.
La reazione della Casa Bianca
Dal suo profilo Twitter, il capo della Casa Bianca fa sapere che, sebbene la decisione odierna della Corte Suprema di rovesciare la sentenza Roe v. Wade “metta a rischio la salute e la vita delle donne in tutta l’America”, la maggior parte degli Stati di questo Paese “riconosce ancora il diritto di scelta delle donne”.
Biden annuncia di aver dato ordine al Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani di garantire che farmaci per la contraccezione e il mifepristone siano “disponibili nella misura più ampia possibile”.
Le parole di Jill Biden
Sulla sentenza della Corte Suprema che sta facendo discutere gli Stati Uniti e il mondo intero dice la sua anche la First Lady, Jill Biden.
In un tweet, afferma che, per quasi 50 anni, “noi donne abbiamo avuto il diritto di prendere le nostre decisioni sul nostro corpo. Oggi quel diritto ci è stato rubato”. La First Lady promette, tuttavia, che “non resteremo ferme mentre i progressi che abbiamo ottenuto svaniscono”, annunciando una dura battaglia.
Che cosa stabiliva la Roe vs. Wade
È il 1973 quando Norma McCorvey – chiamata con lo pseudonimo Jane Roe per una questione di privacy – decide di fare causa contro lo stato del Texas, con il supporto delle avvocatesse Sarah Weddington, Linda Coffee e Gloria Allred, per poter interrompere la sua terza gravidanza.
Proteste a Washington, DC, dopo la sentenza della Corte Suprema
La giovane decide quindi di andare a processo davanti alla Corte Distrettuale contro le leggi anti-aborto del Texas, come ricorda il Corriere della Sera. La sua richiesta viene accolta, ma il rappresentante legale dello Stato, l’avvocato Henry Menasco Wade, decise di appellarsi alla Corte Suprema.
Il resto è storia: il verdetto della Corte Distrettuale dà ragione a McCorvey e i giudici dichiarano incostituzionale la legge texana.