Detenuto denuncia di essere stato picchiato in carcere a Venezia dopo il ricovero per una emorragia interna
Aperta un’inchiesta nel carcere di Venezia, dopo la denuncia di un detenuto che afferma di essere stato picchiato
Un uomo di 23 anni detenuto nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia ha accusato alcuni agenti della polizia penitenziaria di averlo picchiato in cella, causandogli un’emorragia interna che lo ha portato al ricovero d’urgenza. Aperto un fascicolo d’inchiesta per lesioni.
Detenuto picchiato in cella
Un uomo di 23 anni, originario dell’Est Europa, a fine febbraio è stato trasferito dal carcere Santa Maria Maggiore di Venezia all’istituto penitenziario di Montorio, a Verona, dove è detenuto anche Filippo Turetta.
Giunto nella prigione veronese, il detenuto era stato ricoverato d’urgenza in ospedale, dove ha trascorso tre giorni nel reparto di rianimazione.
Al suo arrivo a Montorio, i medici avevano riscontrato diverse costole rotte, lesioni a un orecchio e alla milza, un occhio tumefatto e un’emorragia interna.
Una volta uscito dalla rianimazione, l’uomo ha raccontato la propria versione sull’origine delle gravi ferite.
Attualmente, riporta al Corriere Veneto l’avvocata Anna Osti, il 23enne si trova ancora in ospedale, perché il personale sanitario lo ha dichiarato troppo debole per essere rimandato in carcere.
L’inchiesta nel carcere di Venezia
L’uomo ha accusato alcuni agenti della polizia penitenziaria del carcere di Venezia dov’era precedentemente detenuto di averlo picchiato violentemente in cella.
Il pestaggio sarebbe giunto in seguito alla protesta del detenuto, in carcere per rapina a mano armata così come riportato da La Nuova Venezia, che ha dato fuoco ad alcuni fogli di giornali nella propria cella.
L’accaduto risalirebbe allo scorso 19 febbraio, seppur la denuncia sia arrivata solo pochi giorni fa.
Dopo il racconto del giovane all’avvocato Osti, in Procura è arrivato un esposto di denuncia nei confronti di tre agenti di polizia penitenziaria.
Nel carcere di Venezia è stato aperto un fascicolo d’indagine per lesioni.
Le condizioni delle carceri italiane
Si aggrava lo status dei penitenziari italiani, con sovraffollamento, strutture datate e suicidi, così come riportato dal report dell’associazione Antigone che, nel 2023, ha effettuato oltre 100 visite in 76 diverse strutture.
I dati più allarmanti riguardano quelli della violenza all’interno delle carceri, contro sé stessi, altri detenuti o agenti.
Nel 2023, sono state 68 le persone che si sono tolte la vita in cella.
In media, si registrano 16,3 atti di autolesionismo ogni 100 detenuti; 2,3 tentati suicidi; 2,3 aggressioni ai danni del personale e 4,6 aggressioni ai danni di altre persone detenute.