Decreto Ucraina, ok alla fiducia: dall'invio di armi a Kiev all'accoglienza dei profughi, cosa prevede
Il nuovo provvedimento prevede l'invio di equipaggiamenti militari in Ucraina e misure per l'accoglienza dei profughi
Via libera al Decreto Ucraina. L’aula del Senato ha approvato la questione di fiducia posta dal governo con 214 voti a favore, 35 contrari e nessun astenuto. I senatori presenti erano 249. Quindi il dl che prevede misure per l’accoglienza dei profughi e dispone l’invio di equipaggiamenti militari a Kiev è diventato legge.
Scontri nel governo sul Dl Ucraina: cosa è successo
Prima del via libera, il Decreto Ucraina ha scatenato diversi scontri nel governo. Per questo l’esecutivo, mercoledì sera, aveva posto la questione di fiducia, blindando così il testo votato anche da Fratelli d’Italia, in prima lettura, alla Camera.
Lo scontro in particolare è stato tra il governo e il M5s la cui posizione, come ha chiarito più volte il leader Giuseppe Conte, era un “no” all’aumento delle spese per armi fino al 2% del Pil entro il 2024.
Decreto Ucraina, spese militari in aumento fino al 2% del pil
Rispetto al testo del decreto legge originariamente approvato dal governo, l’emendamento che ha causato lo scontro con il M5s riguarda l’aumento della spesa militare italiana fino al 2 per cento del prodotto interno lordo dagli attuali 25 miliardi di euro annui a circa 40 miliardi.
Inoltre, sempre da un punto di vista militare, il dl prevede la partecipazione, fino al 30 settembre, di personale militare italiano alle iniziative della NATO per la forza a elevata prontezza denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF) e fino al 31 dicembre 2022 la prosecuzione del coinvolgimento di militari al potenziamento di una serie di dispositivi della Nato.
Fino al 31 dicembre, poi, è prevista a titolo gratuito la cessione all’Ucraina di mezzi ed equipaggiamenti militari non letali e la semplificazione delle procedure per gli interventi di assistenza o di cooperazione in favore dell’Ucraina.
Decreto Ucraina, approvate nuove misure per l’accoglienza dei profughi
Con il nuovo decreto il Governo ha stanziato complessivamente 428 milioni di euro. Gli ucraini che hanno fatto richiesta di protezione temporanea e che abbiano trovato una autonoma sistemazione, riceveranno “un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite per la durata massima di tre mesi decorrenti dalla data d’ingresso in Italia”.
Lo ha annunciato il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Ad ogni regione, inoltre, viene riconosciuto un rimborso forfettario di 1.520 euro a profugo, per un massimo di 100mila unità.
Resta aggiornato sulle ultime news dall’Italia e dal mondo: segui Virgilio Notizie su Twitter.