Aiuti ai profughi ucraini, quanti soldi saranno destinati in Italia. Cosa prevede il piano Ue in dieci punti
Il Consiglio Ue ha elaborato un piano in dieci punti per gestire il flusso di profughi dall'Ucraina. Anche l'Italia farà la sua parte
La Commissione Ue ha elaborato un piano di aiuti per i rifugiati ucraini che si estende in dieci punti. In sintesi, gli aiuti consistono in risorse e finanziamenti adeguati, l’istituzione di una piattaforma di registrazione per facilitare lo scambio d’informazioni tra Stati membri, il potenziamento di sistemi di accoglienza. Ecco nel dettaglio cosa è stato deciso nel vertice del 28 marzo.
- Aiuti ai profughi ucraini, il piano Ue in dieci punti
- Aiuti ai profughi ucraini, la richiesta di 1.000 euro a rifugiato
- Aiuti ai profughi ucraini, cosa farà l'Italia
- Aiuti ai profughi ucraini, da dove saranno presi i soldi
Aiuti ai profughi ucraini, il piano Ue in dieci punti
Di seguito elenchiamo i dieci punti su cui si basa il piano elaborato dal Consiglio Ue:
- Piattaforma europea per la registrazione
- Approccio coordinato a livello dell’UE in relazione ai centri di trasporto e di informazione
- Potenziare i sistemi di accoglienza e garantire continuità assistenziale e alloggi adeguati
- Piani di emergenza nazionali per far fronte ai bisogni a medio e lungo termine
- Soluzioni comuni per proteggere i bambini che si spostano in ogni punto dalla zona di guerra verso case sicure
- Piano comune contro la tratta: prevenire la tratta di esseri umani e aiutare le vittime
- Solidarietà rafforzata con la Moldavia coordinata a livello dell’Ue
- Quadro rafforzato per la cooperazione internazionale sulle destinazioni sicure
- Affrontare le implicazioni sulla sicurezza interna della guerra in Ucraina
- Risorse e finanziamenti adeguati
Il piano prevede il potenziamento dei sistemi di accoglienza attraverso la piattaforma di solidarietà dell’Ue, al fine di garantire i trasferimenti dei profughi dagli Stati membri con maggiore afflusso verso quegli Stati che possono fornire aiuto.
Si tratta dunque di un meccanismo che mira a redistribuire i profughi su base volontaria in modo da non gravare soltanto sui singoli Stati.
Sarà istituito anche un piano per prevenire la tratta di esseri umani, e misure per garantire l’accoglienza di minori e gli spostamenti in sicurezza.
Aiuti ai profughi ucraini, la richiesta di 1.000 euro a rifugiato
Il tema degli aiuti per rispondere alla crisi umanitaria che l’Ucraina sta vivendo nelle ultime settimane sta interessando tutti i Paesi coinvolti, direttamente o indirettamente, nella guerra. Non solo l’Italia, ma anche Germania e Polonia, che hanno chiesto un “sostegno finanziario immediato” di mille euro a rifugiato, e meccanismi per agevolare gli spostamenti negli Stati membri.
La Polonia è tra i Paesi che hanno accolto il maggior numero di rifugiati: si tratta di oltre 2 milioni di persone, una cifra tale da rendere il tema dell’accoglienza un’emergenza nell’emergenza.
Aiuti ai profughi ucraini, cosa farà l’Italia
Per quanto riguarda la situazione nel nostro Paese, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha spiegato che non si sta lavorando a delle “quote” e che gli spostamenti dei profughi saranno su base volontaria.
La ministra Luciana Lamorgese a Bruxelles
Tuttavia ha sottolineato che l’Italia sta lavorando a un piano di aiuti economici per assistere i rifugiati, mettendo in stretta collaborazione i comuni e la Protezione civile.
Con un’ordinanza, la Protezione civile ha reso noto che l’Italia dovrebbe varare “tra i 300 e i 350 euro” per ogni profugo adulto proveniente dall’Ucraina, soggetto a protezione temporanea, e “150 euro per ogni minore” per l’autonoma sistemazione.
Per questi contributi è stato fissato un tetto massimo di “60mila persone” e “una durata di 90 giorni”. Per quanto riguarda l’assistenza diffusa, prevista per 15mila persone, l’importo destinato alle associazioni del terzo settore è di circa 30 euro.
Aiuti ai profughi ucraini, da dove saranno presi i soldi
Da dove saranno presi questi soldi? Il bilancio Ue ha fornito qualche risposta in questo senso: si parla di uso flessibile dei fondi di coesione 2014-2020, il REACT-EU con una tranche per il 2022 fino a 10 miliardi di euro, compresa una quota immediata da 3,4 miliardi per le spese urgenti.
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