Decreto energia, Draghi annuncia tagli per 5 milioni di famiglie: tutte le misure su bollette, tasse, accise
Il premier Mario Draghi ha reso note le misure approvate dal Governo per fare fronte al caro carburanti e all'aumento dei prezzi dell'energia
Il premier Mario Draghi, durante la conferenza stampa dopo il Consigli dei Ministri sul decreto energia ha dichiarato che il Governo ha “preso provvedimenti importanti per dare risposte al Paese per la guerra in Ucraina. Aiutiamo cittadini e imprese a sostenere i rincari con attenzione ai bisognosi e alle imprese esposte”.
Il provvedimento ha trovato “unanime sostegno”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. “Le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai 16 miliardi spesi negli ultimi 6 mesi” per fare fronte ai rialzi.
“Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e distribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in grande difficoltà”, ha spiegato Mario Draghi.
- Cosa prevede il nuovo dl energia sulla rateizzazione delle bollette
- Il dl energia blocca il prezzo della benzina e del gasolio
- Dl energia, cosa ha detto Draghi sull'Europa
- Dl energia, cosa ha detto il ministro Daniele Franco
- Dl energia, cosa ha detto il ministro Roberto Cingolani
Cosa prevede il nuovo dl energia sulla rateizzazione delle bollette
La parte più importante per i cittadini riguarda la rateizzazione delle bollette “sino a due anni”. Aumentiamo da 4 a 5,2 milioni il numero delle famiglie protette dagli aumenti delle bollette, che pagheranno l’energia come l’estate scorsa”.
Inoltre “abbiamo portato il tetto Isee da 8 mila a 12 mila euro, includendo 1,2 milioni di famiglie in più rispetto al provvedimento precedente”. Per le imprese è stato invece istituito un “credito d’imposta per le aziende gasivore ed energivore”.
“A differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati da bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico”, ha precisato, riferendosi alle tasse sugli straordinari profitti dovuti all’aumento dei costi delle materie prime.
Il dl energia blocca il prezzo della benzina e del gasolio
“Fino a fine ad aprile il prezzo alle pompe di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi al litro”, ha dichiarato ancora. Il premier ha spiegato anche che il Governo ha “dotato l’Arera di maggiori poteri ispettivi”.
Un primo passo per controllare in maniera preventiva le speculazioni. “La situazione è cambiata, è una situazione di sicurezza nazionale, di emergenza, quindi questi comportamenti non sono più tollerabili”, ha sottolineato.
Dl energia, cosa ha detto Draghi sull’Europa
“È necessaria una risposta immediata e concreta sulla formazione del prezzo europeo dell’elettricità. Ci sono varie proposte e convergeremo su una. Poi non è detto che venga approvata. Ci sono Paesi che hanno difficoltà ad avere un meccanismo unico”, ha dichiarato Mario Draghi.
“Le regole europee sono state raggiunte anni fa e rispettavano uno schema di quegli anni, ma da allora è cambiato tutto. Noi andiamo avanti, vediamo che è possibile fare. Occorre una risposta europea, altrimenti faremo qualcosa di nazionale, ma non sarebbe soddisfacente”, ha chiarito.
Dl energia, cosa ha detto il ministro Daniele Franco
Ha poi preso la parola il ministro Daniele Franco, numero uno del Mef, che ha dichiarato che l’intervento sugli extra profitti delle aziende energetiche sarà del 10%.
“Intendiamo tassare una quota del margine fra operazioni attive a fini iva e operazioni passive a fini iva dell’ultimo semestre rispetto al medesimo semestre di un anno fa”, ha spiegato. “Interverremo dove gli aumenti, sia in termini percentuali che assoluti, sono significativi“.
Dl energia, cosa ha detto il ministro Roberto Cingolani
In conferenza stampa ha preso la parola anche il ministro Roberto Cingolani, della Transizione ecologica, che ha dichiarato che dopo il taglio delle accise serviranno interventi “in tempo reale”.
“Le fluttuazioni ora sono tali che impegnarsi troppo a lungo potrebbe diventare controproducente. Si va su periodi brevi e poi ci si organizza in tempo reale vedendo i contratti forward”, ha spiegato.
Aumentare la produzione italiana di gas è una risposta “impellente” alla guerra, ma l’esplorazione di nuovi giacimenti “non sarebbe una risposta immediata”. Sarà necessario diversificare le forniture attraverso i giacimenti funzionanti.