Decreto energia, la bozza: misure urgenti su benzina, bollette e imprese. Cosa cambia tra sconti, bonus e rate
La bozza del decreto energia con le misure per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina: cosa cambia per benzina e bollette
La bozza del cosiddetto decreto energia in risposta agli effetti in Italia della guerra in Ucraina è pronta. Il testo si compone di 35 articoli ed è intitolato “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina“.
Bozza decreto energia: sconti al distributore
Come riporta ‘La Repubblica’, il testo del decreto energia prevede per il caro carburanti che, per 30 giorni dalla sua pubblicazione, le aliquote di accisa siano ridotte:
- per la benzina a 643,24 euro per mille litri (dagli attuali 728,40 per mille litri);
- per oli da gas o gasolio usato come carburante a 532,24 euro per mille litri (da 617,40 con un taglio di 8,5 cent);
- Gpl usati come carburante a 182,61 euro per mille chilogrammi da 267,77 per mille chilogrammi (taglio di 8,5 cent al litro).
Alle minori entrate derivanti dal taglio, si legge nella bozza del decreto energia, si provvede con il maggior gettito relativo al periodo 1° ottobre 2021-31 dicembre 2021, “derivante dai versamenti periodici dell’Iva, valutato in 308,17 milioni di euro”.
Bozza decreto energia: i buoni
La bozza del decreto energia prevede, inoltre, che, per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Bozza decreto energia: bollette e imprese
Stando al testo della bozza riportata da ‘La Repubblica’, “le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai relativi fornitori con sede in Italia, la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici, relativi ai mesi di maggio e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non superiore a 24″.
In base a quanto previsto dal decreto, sarà la Sace a rilasciare le garanzie, allo scopo di “sostenere le specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas naturale con sede in Italia”, in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, entro un limite massimo di impegni fissato a 9 miliardi.
Il credito d’imposta riconosciuto in favore delle imprese energivore e delle imprese a forte consumo di gas naturale, inoltre, in base al nuovo decreto, è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione. Si fa salva la possibilità di due ulteriori cessioni, solamente se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dal testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia.