Ucraina, Draghi avverte: "Non siamo in un'economia di guerra ma dobbiamo prepararci". Cosa significa
Le parole in conferenza stampa del presidente del consiglio Mario Draghi al termine del vertice di Versailles con gli altri leader dell'Unione europea
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa al termine del vertice a Versailles tra i leader dell’Unione europea, organizzato per discutere dell’impatto che la guerra in Ucraina sta avendo e avrà sull’economia dell’Europa.
Draghi e l’economia di guerra: cosa ha detto il presidente del Consiglio
Al termine del vertice di Versailles, in conferenza stampa, Mario Draghi ha dichiarato: “Dobbiamo prepararci ma non siamo all’interno di un’economia di guerra. Ho visto degli allarmi esagerati. Prepararsi non vuol dire che ciò debba avvenire, altrimenti saremmo già in una fase di razionamento”.
Poi il presidente del Consiglio ha aggiunto: “Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali”.
Ancora Draghi: “Se l’economia dovesse indebolirsi occorrerà una risposta politica di bilancio che non può essere dei bilanci nazionali ma deve essere una risposta europea”.
Mario Draghi al vertice di Versailles.
La guerra in Ucraina si allargherà? La risposta di Mario Draghi
Nel corso della conferenza stampa, Mario Draghi ha anche parlato dell’ipotesi di un allargamento della guerra in Ucraina: “Non vedo il rischio di un allargamento della guerra, lo hanno detto anche i nostri Alleati. Più pesanti sono le sanzioni e minore è il rischio di un allargamento del conflitto”.
Sulle sanzioni contro la Russia, il premier ha poi aggiunto: “Le sanzioni adottate contro la Russia sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione. Questa situazione, se non affrontata, ha il potenziale di fratturare il sistema economico dell’Unione europea spingendolo verso il protezionismo”.
Ucraina nell’Unione europea: la posizione dell’Italia
Mario Draghi, a proposito del possibile ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea, ha dichiarato: “C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora. Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d’aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri”.