Decreto armi per Ucraina, Cdm approva le nuove misure: stato di emergenza, energia e aiuti a Kiev
Approvate in Cdm le nuove misure con gli aiuti militari e gli stanziamenti da parte dell'Italia all'Ucraina
Approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri il decreto legge con ulteriori misure urgenti per la guerra in Ucraina introducendo nuovi aiuti come l’invio di armi, mezzi ed equipaggiamenti militari alle autorità governative di Kiev. Il provvedimento prevede inoltre interventi per contenere gli effetti del conflitto russo-ucraina sulla crisi dell’energia nel nostro Paese. Per autorizzare le nuove disposizioni sul conflitto in corso, il Cdm ha stabilito lo stato di emergenza in merito alla crisi ucraina, fino al 31 dicembre 2022. Lo riporta ‘Ansa’.
Decreto armi per Ucraina, stato di emergenza, energia e aiuti a Kiev: il provvedimento
“Il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea” si legge in una nota di Palazzo Chigi.
“Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto” si legge ancora.
Come riporta il ‘Corriere della Sera’, in forza degli articoli 3 e 4 del Trattato Nato, l’Italia invierà a Kiev missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg e munizioni.
I 1.350 soldati dei reparti speciali in partenza per rinforzare le file dello schieramento alleato al confine con Russia e Ucraina, si uniranno ai 240 militari delle forze Baltiche in Lituania, ai circa 130 uomini e 12 aerei schierati in Romania e al contingente nel Mediterraneo orientale, dove ci sono 235 unità di personale, due navi e un aereo che sorveglia anche il Mar Nero.
Decreto armi per Ucraina, stato di emergenza, energia e aiuti a Kiev: le misure sul gas
Il nuovo decreto sull’Ucraina “si occupa del livello di rischio imprevisto” rispetto al funzionamento del sistema nazionale e tiene aperta l’eventualità di un razionamento delle forniture di gas.
Lo sottolinea Palazzo Chigi spiegando che “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. Nel testo, rende noto il governo, “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”.
“La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili” viene sottolineato.
“È inoltre eventualmente prevista la riduzione del consumo di gas nel settore termoelettrico che rappresenta una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale” si legge ancora.
Decreto armi per Ucraina, stato di emergenza, energia e aiuti a Kiev: il fondo per il popolo ucraino
Il provvedimento finanzia, inoltre, con 10 milioni di euro il Fondo per le emergenze nazionali per consentire di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina.
Il governo istituisce anche un apposito fondo da 500 mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini occupati nelle università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani, a garanzia del loro il diritto allo studio, partendo dalle borse di studio.
In merito ai profughi in arrivo dall’Ucraina il Cdm prevede nel testo “un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI)”: sono alcune delle misure previste dal dl approvato dal Cdm all’unanimità in particolare per quanto