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Daniela Di Maggio accusa padre del killer di Giovanbattista Cutolo: "Gesto della pistola agli amici di GioGiò"

Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista "GioGiò" Cutolo, punta il dito contro il padre del killer per il gesto della pistola fatto agli amici

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Daniela Di Maggio, la madre di Giovanbattista Cutolo, punta il dito contro il padre del killer del suo GioGiò, accusato di aver fatto il gesto della pistola contro gli amici del figlio.

La denuncia della madre di GioGiò Cutolo

Una giornata da ricordare per Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, vista la condanna a 20 anni per il killer del figlio. Ma una sentenza che è stata seguita da tante polemiche.

Soprattutto per il gesto del padre del giovane, che all’uscita dal Tribunale avrebbe preso di mira gli amici di GioGiò. Di Maggio, infatti, intervistata dal Corriere della Sera ha rivelato che il papà del killer quando è uscito dal Tribunale ha fatto il gesto della pistola agli amici presenti.

Un fatto gravissimo, che secondo me va punito” ha detto la mamma di Giovanbattista Cutolo, che ha accusato sia il padre che il killer, perché il gesto del genitore “la dice lunga sul contesto in cui questo ragazzo è cresciuto”.

Le continue provocazioni agli amici del figlio

Ma non è finita qui, perché nella sua denuncia al Corriere della Sera Daniela Di Maggio ha raccontato anche tutte le provocazioni che gli amici di Giovanbattista hanno dovuto subire.

“Gli amici di mio figlio sono stati provocati in tutti i modi. Un gruppo di persone li ha insultati postando contemporaneamente i filmati su Tik Tok. Ho dovuto chiamare la Digos” ha raccontato.

Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo

Una mamma che chiede subito l’intervento delle autorità competenti, per cercare di non far passare inosservate le provocazioni subite dagli amici del figlio: “Credo che certi comportamenti vadano sanzionati senza esitazione“.

La rivincita di Daniela Di Maggio

Una giornata, come detto, che sa però di rivincita per Daniela Di Maggio, che insistendo è riuscita ad avere giustizia per il suo Giogiò.

Ho avuto giustizia. Quando il giudice ha letto la sentenza, il mio avvocato, Claudio Botti, mi ha abbracciato e mi ha detto: “Hai fatto la storia”. Ma non è stato facile” ha detto al Corriere. Infatti l’omicida e la sua famiglia erano certi che la pena sarebbe stata molto più mite e la donna ha dovuto combattere per arrivare alla sentenza favorevole.

Ma ha anche ricordato che il giovane l’ha provocata nel corso dell’udienza, senza mai chiedere perdono o con uno sguardo di scusa. Anzi, quando il giudice gli ha chiesto perché avrebbe dovuto concedergli il beneficio della messa alla prova, come aveva chiesto il suo avvocato, Di Maggio racconta che il giovane ha risposto in dialetto di avere 17 anni ed essere minorenne: “Lo considerava un suo diritto. E glisso sul fatto che non è stato in grado di dire due parole in italiano”.

Fonte foto: ANSA

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