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Cruciani parla della morte del No vax Mauro da Mantova, il ricordo del conduttore de "La Zanzara"

Il conduttore del programma su Radio24 dice di aver subito un "colpo fortissimo" per la morte dell'ascoltatore

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Maurizio Buratti, noto come il no vax Mauro da Mantova per i suoi interventi alla trasmissione “La Zanzara”, è morto per il Covid-19 dopo un lungo ricovero in terapia intensiva. Sarebbe stato proprio il conduttore del programma radiofonico in onda su Radio24, Giuseppe Cruciani, a convincere il 61enne oppositore della vaccinazione contro il coronavirus.

Morte del No vax Mauro da Mantova, le parole di Cruciani

Lo ha raccontato lo stesso giornalista, in un’intervista al Corriere della Sera, partendo da come è venuto a sapere del decesso di Buratti: “La mattina del 28 dicembre, da un ritaglio di giornale, ce l’hanno mandato. Poi ci siamo informati e abbiamo avuto la conferma, pur non essendo in contatto con la famiglia” dice Cruciani, che non nega il turbamento per la morte dell’affezionato ascoltatore.

Per me perderlo è stato un colpo fortissimo – ha ammesso il conduttore. Ero convinto che ce la potesse fare, pur senza sapere gli aggiornamenti esatti sulle sue condizioni. Da quando ho saputo che stava male ho pensato a lui ogni giorno, credevo che potesse tornare come prima, a combattere. Lui aveva scelto di vivere così e uno non deve avere rimorsi quando sceglie”.

Cruciani ha detto di aver sentito l’ultima volta Buratti il 5 dicembre, “prima che lo intubassero” e non ha nascosto di essere “affezionati, molto affezionati“.

Morte del No vax Mauro da Mantova, le parole di Cruciani: “Era un complottista di natura”

“Interveniva alla Zanzara da dieci anni, a fasi alterne – ha ricordato ancora il giornalista. Era un personaggio molto particolare e anche per il modo di esprimersi aveva suscitato simpatie: era estremo, folkloristico, se la prendeva con i conduttori, insultava, attaccava, era diretto. Era un complottista di natura.”

“Bilderberg, la sinistra, De Benedetti, il piano Kalergi, le banche, se ne inventava di tutti i colori. Poi è arrivato il Covid e ha applicato questo schema anche al virus” ha spiegato il conduttore, in coppia con David Parenzo, del programma “La Zanzara”.

“Era uno che giocava in solitaria, non aveva un seguito preciso” ha aggiunto Cruciani tentando di spiegare la notorietà acquisita da Buratti nel suo programma.

“Attaccava sia me che David Parenzo in maniera indiscriminata: pensava che io fossi troppo moderato, se la prendeva con David perché di sinistra e perché di religione ebraica. Lo hanno chiamato nazista, amante di Mussolini, no vax, ma non c’è modo di definirlo” ha detto ancora.

Morte del No vax Mauro da Mantova, le parole di Cruciani: “Non era un guru”

Cercando di descriverlo Cruciani lo ha definito un “complottista che aveva trovato nella Zanzara la sua casa, per cui è stato vitale intervenire per un periodo. Noi lo accoglievamo, lo facevamo sfogare. Alle volte era troppo estremista, ma come qualcuno che si incontra al bar nella vita di tutti i giorni. Non c’è un intervento che gli appartenesse più di altri. Spesso diceva ‘lo sai che c’è? Lo sai che c’è?’. Era la sua espressione tipica, l’avevamo trasformata in un jingle, come anche la sua risata”.

Il conduttore rimane però sicuro che i suoi interventi non abbiano condizionato nessuno sul tema dei vaccini: “Impossibile che lui abbia influenzato qualcuno, non era un guru, non era in grado di trascinare. Era convinto che il mondo fosse fatto di complotti ed era impossibile fargli cambiare idea. Anche l’idea che la Zanzara lo abbia influenzato è impossibile”.

Un’immagine tratta dal profilo Facebook di Maurizio Buratti

Fonte foto: ANSA

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