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Cresce la tensione in Libia, uomini armati circondano gli uffici del premier: timori per un colpo di Stato

In vista delle elezioni presidenziali torna uno scenario di instabilità a Tripoli dove sono tornati le milizie

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Risale la tensione in Libia in vista delle elezioni presidenziali dove le milizie hanno circondato i palazzi delle istituzioni. A Tripoli un gruppo di uomini armati nelle ultime ore ha accerchiato gli uffici del primo ministro Abdul Hamid Dbeibah, mentre i membri del Consiglio presidenziale sono stati messi in sicurezza per la minaccia di un assalto alle loro abitazioni. Fonti locali, citate da Ansa, escludono però che al momento sia in corso un colpo di Stato nel Paese.

Cresce la tensione in Libia, uomini armati circondano gli uffici del premier: le elezioni presidenziali

Gli equilibri politici e militari in Libia vengono però di nuovo scossi, dopo un periodo di stabilità, con il ritorno nella capitale dei miliziani che per anni si sono contesi il potere, con l’obiettivo di bloccare le elezioni presidenziali in programma il 24 dicembre, ma che a questo punto dovrebbero essere rinviate.

I protagonisti dell’assedio sarebbero i guerriglieri della Brigata Al-Samoud. Tramite il loro leader, un deputato-miliziano di Misurata in prima linea per mesi con i ribelli ai tempi della rivoluzione contro Gheddafi, hanno annunciato che “in Libia non ci saranno elezioni presidenziali e chiuderemo tutte le istituzioni statali”.

A provocare la scintilla sarebbe stata la decisione del Consiglio di presidenza, in qualità di Comandante supremo delle Forze armate, di sollevare dal suo incarico il comandante del distretto militare di Tripoli, Abdel Basset Marwan, e di nominare al suo posto il maggiore generale Abdel Qader Mansour.

Marwan sarebbe stato considerato troppo legato al periodo della guerra contro il generale Kalifa Haftar, ma le milizie ritengono di essere state private di un loro “protettore”.

Il presidente del Consiglio presidenziale Mohammed el Menfi ha richiesto l’intervento di una forza militare per proteggere la sua casa, mentre sia lui sia gli altri membri del Consiglio sono stati trasferiti in un luogo sicuro, dopo aver ricevuto informazioni sull’intenzione delle milizie armate di assaltare le loro abitazioni.

A seguito dell’azione dei miliziani, secondo i media, alcune zone della capitale libica sarebbero rimaste senza elettricità.

Secondo fonti diplomatiche citate da Repubblica non ci sarebbero stati ancora scontri a fuoco, ma le forze della polizia e della guardia presidenziale si sarebbero ritirate all’arrivo dei mezzi armati dei ribelli.

Il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibah

Fonte foto: ANSA

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