Covid, Lombardia in bilico nella zona rossa: lo sfogo di Fontana
Il governatore lombardo ha fatto un passo indietro rispetto all'anticipazione secondo la quale la regione non passerà in zona arancione
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana fa dietrofront e chiarisce di aver parlato con il ministro della Salute, dopo il primo sfogo a proposito del destino della sua regione nelle diverse fasce di rischio epidemiologico: “Ho avuto, qualche minuto fa, un confronto schietto e diretto con il ministro Speranza. Entrambi condividiamo che, secondo il modello delle ‘zone’ predisposto dal Governo, la Lombardia abbia tutti i requisiti per passare da quella rossa a quella arancione. Ci siamo lasciati con l’impegno di riaggiornarci molto presto per verificare quella che realmente può essere la data giusta per allentare le misure restrittive nella nostra regione”
Secondo il governatore Attilio Fontana il governo avrebbe avuto in un primo momento l’intenzione di lasciare la Lombardia in zona rossa fino alla scadenza dell’ultimo Dpcm, il 3 dicembre. “Nonostante la mia opposizione, il governo intende mantenere in vigore fino al 3 dicembre le attuali misure restrittive e, quindi, lasciare la Lombardia in zona rossa” aveva dichiarato Fontana, come riportato da Ansa.
“Nel Dpcm – è stato sfogo di Fontana – sono presenti automatismi secondo i quali la Lombardia è da due settimane pienamente nei parametri previsti per il passaggio in zona arancione. Ho fatto presente al Governo che, così come si applicano automatismi in senso negativo, gli stessi devono essere attuati quando la situazione migliora”.
Durante tutta la settimana il leggero miglioramento dei dati sull’epidemia da Covid-19 nella regione, in particolare l’indice di contagiosità Rt, aveva fatto ipotizzare un passaggio ad una fascia di rischio con limitazioni meno restrittive.
Lo stesso assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera aveva annunciato come l’Rt fosse “passato da 2,3, quindi molto alto, quando siamo stati dichiarati zona rossa, a essere più che dimezzato. A Milano siamo sotto l’1%, siamo a circa a 0,86“.
Scenario che dalle prime dichiarazioni del presidente Fontana sembrava essere sfumato.
“Continuerò a farmi portavoce verso l’Esecutivo, anche a nome dei sindaci che hanno espresso il medesimo parere, affinché la Lombardia, come previsto dagli indicatori, entri in zona arancione prima possibile“, ha promesso il governatore.