Lombardia e Piemonte fuori dalla zona rossa: quando si decide
Lombardia e Piemonte potrebbero presto passare da zona rossa a zona arancione: il meccanismo che spiega il passaggio di fascia
Zona gialla, arancione e rossa: sono queste le tre fasce, con relative restrizioni in ordine crescente per arginare il Covid, presenti nel Dpcm, in vigore dal 3 novembre. All’articolo 2 del decreto c’è scritto che sulla base dei dati elaborati dalla cabina di regia, e una volta interpellato il Cts, viene decisa la situazione di criticità di una regione a cui viene conseguentemente dato un colore.
Come spiega il Corriere della Sera, le misure restrittive vere e proprie scattano con la firma di una ordinanza da parte del ministro della Salute. Ordinanza che ha durata di almeno 15 giorni. Solitamente il venerdì (ma non per forza) il ministro Speranza valuta il permanere dei presupposti e provvede con ordinanza all’aggiornamento del relativo elenco.
Nelle scorse ore, ad esempio, Speranza ha rinnovato le misure restrittive da applicare nella provincia di Bolzano (zona rossa) e in Basilicata, Liguria e Umbria, che sono in fascia arancione.
Venerdì prossimo il ministro dovrà provvedere ad aggiornare la situazione di Lombardia e Piemonte che potrebbero essere considerate adatte alla zona arancione, laddove i dati lo confermino (al momento sembra che le due regioni possano avere i requisiti per uscire dalla zona rossa).
Lombardia e Piemonte possibile passaggio alla zona arancione: le nuove regole
Una volta lasciata la fascia a più alto rischio, lombardi e piemontesi potrebbero quindi beneficiare di un leggero allentamento delle limitazioni, con il passaggio alle norme previste per la zona arancione:
- Oltre al coprifuoco alle 22, valido in tutta Italia, è vietato ogni spostamento da e verso la Regione, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza.
- Riaprono i negozi che sono chiusi dallo scorso 6 novembre.
- La didattica a distanza è solo per le scuole superiori.
- Si possono accompagnare i figli a scuola ed è possibile andare a riprenderli.
- È consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza.
- Non ci si può recare in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.
- Chiusi i servizi di ristorazione a esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.
- Per circolare nella regione non serve alcuna autocertificazione, necessaria solo per recarsi in una regione rossa.