Covid, Galli contro la riapertura delle scuole: i motivi
Secondo l'infettivologo Massimo Galli la riapertura delle scuole dopo Pasqua è un errore: servirebbe un altro mese di sacrifici
“I continui tira e molla non aiutano. Mi riferisco per esempio alla trovata della riapertura delle scuole dopo Pasqua: pur comprendendo tutte le difficoltà delle famiglie, prima di maggio sarebbe un errore“. Lo ha detto l’infettivologo Massimo Galli, primario dell’Ospedale Sacco di Milano, criticando la riapertura delle scuole in una intervista a La Stampa.
“Se vogliamo portare avanti la vaccinazione, evitare problemi negli ospedali, diminuire il rischio di varianti e preparare un’estate come quella dell’anno scorso, dobbiamo imporci un serio e sacrificato mese di aprile”, ha spiegato.
Galli si è detto d’accordo con il ministro della Salute Speranza quando dice che non bisogna soffiare sull’inquietudine degli italiani: “Ha totalmente ragione. La vaccinazione sta ripartendo e se si riuscisse a intensificarla mantenendo le chiusure per un mese cambierebbe lo scenario”.
L’infettivologo ha spiegato che la situazione epidemiologica resta preoccupante: siamo su “un plateau molto alto, con oltre 20 mila contagiati e circa 500 morti al giorno. Considerando che in questi giorni di festa in ospedale ci va solo chi sta proprio male non c’è da rilassarsi“.
Per questo, mentre procede la campagna vaccinale, vanno mantenuti il rigore e le chiusure. Sull’andamento delle vaccinazioni Galli si è detto “fiducioso”, “ma guardando ad altri Paesi mi rendo conto che non è mai abbastanza. Siamo in ritardo, anche se si sta facendo ogni sforzo possibile per recuperare“.
Riguardo al vaccino russo Sputnik, Galli ha detto che probabilmente non servirebbe, se arrivassero tutti gli altri vaccini prenotati. “La mia sensazione è che lo Sputnik funzioni, ma che i russi non riescano a produrne abbastanza per loro e siano alla ricerca di collaborazioni estere”.
“Dobbiamo puntare a un’estate di quasi normalità e a un autunno ancora migliore. Non è impossibile, basta impegnarsi ora e non esagerare dopo”, ha detto.
Comunque secondo Galli, alla totale normalità potremo tornare nel 2022, se va bene: “Due saranno i fattori determinanti: il mutamento del virus nel tempo e la nostra capacità di vaccinare tutto il mondo. Se non ce ne libereremo definitivamente saremo comunque tutti vaccinati e riusciremo a confinarlo sempre di più”.
Sulla possibilità di togliere le mascherine Galli resta cauto: “L’attuale vaccinazione ci protegge dalla forma grave della malattia, ma si iniziano a vedere casi di reinfezioni blande anche nei vaccinati. Quindi, con il tempo e altri vaccini forse potremo toglierci la mascherina”.