Covid, lo sfogo di Bassetti "Chi alimenta paura è un terrorista"
Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, parla di linciaggio mediatico e di "terroristi"
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova nonché componente della task force Covid-19 della Regione Liguria, ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui ha dichiarato di aver “sempre voluto infondere al prossimo speranza e serenità”. E precisando di non aver “mai detto che il virus sarebbe morto a giugno“. Il suo pensiero è stato ripreso dall’Adnkronos.
Covid, lo sfogo di Bassetti su Facebook: “Gente pagata per screditarmi”
Dopodiché, Bassetti si è scagliato contro coloro che, a suo dire, alimentano la paura, definendoli “terroristi. Invece mai come in questo momento ci vogliono calma e sangue freddo”.
L’esperto ha poi sottolineato di essere al centro di un vero e proprio “linciaggio mediatico a cui gli odiatori seriali, la maggior parte fake, mi hanno sottoposto”.
Bassetti ha specificato di aver “studiato la malattia e vissuto a stretto contatto con lei”, lottando “al fianco dei miei pazienti per sconfiggerla e la maggior parte delle volte ce l’abbiamo fatta, insieme”.
“Le scelte prese e le mie considerazioni – ha aggiunto – sono solo frutto di dati scientifici e di ore passate in corsia. Dispiace per chi, evidentemente pagato per farlo, punti a screditarmi soffiando sulle legittime paure della gente“.
Covid, Bassetti: “Le mie parole sono state strumentalizzate”
Bassetti è poi tornato sulle parole pronunciate ieri, “strumentalmente equivocate”. L’esperto ha spiegato che “applicare il modello Spezia a tutta Italia sia utile al contenimento del virus, alla gestione ospedaliera e alla stabilità economica del Paese. Servono interventi mirati e misure stringenti in quelle città o in quei quartieri dove vi è maggiore percentuale di contagio. Solo così possiamo mantenere un equilibrio, già precario, per il bene di tutti, circoscrivendo il virus senza condannare a fine certa le nostre attività”.
“Chi ha interpretato male le mie parole è in malafede – ha aggiunto -, io resto a disposizione della mia Regione e del Governo con cui il dialogo è costante, anche in queste ore di decisioni importanti. Non sarà facile, ma ce la faremo“.