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Covid, assenze a scuola: quando serve il certificato medico

Il protocollo sanitario per la riapertura della scuola prevede anche la necessità di produrre un certificato medico dopo un'assenza: ecco quando

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il 14 settembre, data che segnerà quasi in tutta l’Italia la ripartenza della scuola, è sempre più vicina. Oltre alle classiche materie, però, gli studenti (così come i loro genitori e gli insegnanti) dovranno farsi trovare pronti anche dal punto di vista delle norme sanitarie. Ci si interroga, per esempio, sul certificato medico: alcuni istituti, per lo più privati, lo richiedono prima dell’inizio delle lezioni. Nel pubblico, per quel che riguarda soprattutto gli alunni più piccoli in età pediatrica, sarà necessario in alcuni casi, dopo un’assenza.

Covid e scuola, quando serve e il certificato medico dopo un’assenza

In caso di temperatura superiore ai 37,5° prima di andare a scuola, il bambino deve restare a casa. Niente scuola anche se si manifestano sintomi, ma non la febbre. I genitori dovranno contattare il pediatra, che a sua volta potrebbe richiedere un tampone all’Asl, con il risultato entro 48 ore.

In caso di negatività il bambino, una volta guarito, torna a scuola. Altrimenti scatta il protocollo anti-Covid con il tracciamento dei contatti.

Secondo i pediatri, se l’assenza dura più di 3 giorni in nidi e materne – o più di 5 giorni dalle elementari in su – per il rientro sarà necessaria un’attestazione del pediatra relativa allo stato di salute del bambino che escluda la presenza di Covid.

Probabilmente i pediatri rilasceranno il certificato solo a fronte di un tampone negativo.

Covid e scuola, si teme il caos tamponi: cosa rischiano gli studenti

Secondo alcuni pediatri, però, entro un mese le scuole entreranno nel caos per i tamponi: “Si svuoteranno le classi – ha detto il presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Paolo Biasci -, sia per numero di contagiati che di sospetti”.

La critica è tutta per la procedura: “Il medico fa richiesta di tampone all’Asl – ha aggiunto Biasci -, la domanda viene recepita e presa in carico, a quel punto il genitore viene chiamato per un appuntamento, il tampone viene eseguito e poi bisogna attendere la risposta. Se le richieste di tamponi sono tante, il bambino può restare a casa una settimana o 10 giorni. Magari, nel frattempo, il raffreddore è passato ma dobbiamo comunque attendere”.

Covid e scuola, i sintomi sospetti per i quali stare a casa

Nella lista dei sintomi sospetti dell’Istituto superiore di sanità ci sono, nei bimbi più piccoli: tosse, cefalea, nausea, vomito, diarrea, faringodinia (dolore alla faringe), dispnea, mialgie, rinorrea, congestione nasale.

Nei più grandi brividi, tosse, difficoltà respiratorie, perdita o diminuzione dell’olfatto, perdita o alterazione del gusto, rinorrea, congestione nasale, faringodinia, diarrea.

Dunque disturbi comuni e tipicamente stagionali potrebbero ricondurre in automatico a un sospetto Covid. Con la conseguenza che in caso di assenze superiori ai 3/5 giorni il pediatra potrà redigere il certificato di guarigione solo dopo un tampone negativo.

Fonte foto: Ansa
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