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Cosa è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: pioggia di missili su diverse città

L'offensiva russa prosegue, missili anche sulla regione di Leopoli. Si teme per il destino dei reduci dell'Azovstal: cosa è successo durante la notte

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Mentre le trattative sul futuro dei soldati presenti nelle acciaierie Azovstal proseguono, la guerra non si ferma. Nella notte tra il 17 e il 18 maggio l’esercito russo ha continuato a bombardare pesantemente alcune città dell’Ucraina, senza risparmiare la zona occidentale del Paese. Intanto, secondo i media russi, Mosca starebbe valutando di abbandonare l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e l’Organizzazione mondiale per il Commercio (Wto).

Zelensky: attacchi russi respinti in diversi punti del Paese

Nel suo discorso serale il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ricordato come i russi siano ancora impegnati nei raid “ma senza successo”. Le truppe di Mosca hanno lanciato missili nella regione occidentale di Leopoli e nelle aree di Sumy e Chernihiv, a nord-est, oltre ad attacchi aerei nella regione orientale di Luhansk.

Su quest’ultima offensiva sono stati forniti maggiori particolari da Sergiy Gaidai, capo dell’amministrazione militare regionale, che ha parlato di un attacco respinto con pesanti perdite per i russi. L’esercito di Mosca aveva messo nel mirino gli insediamenti di Hirske, Zolote e il villaggio di Syrotine, nei pressi di Severodonetsk.

Nato, Svezia e Finlandia presentano le domande di adesione

Come annunciato ieri, Svezia e Finlandia consegneranno oggi le domande di adesione alla Nato. L’ingresso dei due Paesi scandinavi nell’alleanza, osteggiato dal presidente turco Erdogan, è stato bollato da Putin come “una minaccia che comporterà delle conseguenze”. L’iter di adesione, Turchia permettendo, dovrebbe essere piuttosto rapido. Oggi a Roma la premier finlandese Sanna Marin incontrerà il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi.

Primo processo per crimini di guerra contro un soldato russo

A Kiev, intanto, si è aperto il primo processo per crimini di guerra dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Alla sbarra è finito un soldato 21enne russo, accusato di aver ucciso un civile lo scorso 28 febbraio nel nord-est dell’Ucraina.

C’è apprensione, nel frattempo, per il destino dei 260 militari del battaglione Azov che si sono arresi ai russi a Mariupol. Il rischio è che vengano giustiziati da Mosca.

Uno dei reduci dell’Azovstal che si arrende all’esercito russo

Intelligence britannica: la Russia rimpiazza i soldati con combattenti ceceni

L’intelligence britannica fa sapere che per sopperire alle ingenti perdite la Russia sta integrando l’esercito con migliaia di combattenti ceceni.

Nel rapporto si parla di “frustrazione” tra le file russe, che ora possono contare sul supporto di soldati ceceni della Guardia nazionale, che sono stati dislocati soprattutto a Mariupol e Luhansk.

Dalla Moldavia, intanto, il premier Natalia Gavrilita denuncia il tentativo di coinvolgere il Paese nella guerra attraverso “esplosioni misteriose” in Transnistria e ” incidenti causati da parti interessate che cercano di destabilizzarci”.

Fonte foto: ANSA

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