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Cos'è il missile balistico intercontinentale Icbm lanciato dalla Russia in Ucraina, come funziona

L'Ucraina accusa la Russia di aver lanciato un missile balistico intercontinentale Icbm su Dnipro: cos'è e perché fa paura

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

La notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 novembre la Russia ha lanciato un missile balistico verso Dnipro, definito dall’Ucraina un Icbm, ovvero un’arma di portata intercontinentale. Secondo Kiev oggetto di lancio sarebbe un missile progettato per testate nucleari, utilizzato però convenzionalmente, fatto che ha implicato la richiesta di reazione da parte della comunità internazionale.

La Russia ha lanciato un missile Icbm?

Quanto ha sostenuto inizialmente l’Ucraina in merito al missile Icbm ha trovato i dubbi della Difesa statunitense, la quale ha concluso che quello lanciato contro l’Ucraina fosse in realtà un’arma sperimentale a medio raggio.

Il presidente ucraino Zelensky ha in seguito ridimensionato le dichiarazioni, precisando che le indagini fossero ancora in corso, ma sottolineando che il missile presentava “caratteristiche” compatibili come un Icbm.


Il presidente russo Vladimir Putin

L’annuncio di Putin sul missile a medio raggio Oreshnik

Nella serata di giovedì il presidente russo Vladimir Putin ha poi dichiarato ufficialmente che la Russia ha testato in realtà un nuovo missile balistico a medio raggio denominato “Oreshnik“, definito un “missile ipersonico non nucleare”, promettendo risposte decise a eventuali escalation.

La sperimentazione è stata legata all’accusa agli Stati Uniti di spingere il mondo verso un conflitto globale, citando attacchi missilistici occidentali sul territorio russo.

Differenza fra Icbm e missile a medio raggio

La testata Ukrainska Pravda aveva riportato che il missile utilizzato nell’attacco a Dnipro sarebbe stato un RS-26 Rubezh, arma progettata anche per una gittata inferiore ai 5500 km, e che quindi rientrerebbe tra i missili balistici “a medio raggio”.

Un missile intercontinentale, invece, supera i 5500 km di portata, viaggia a velocità di chilometri al secondo e può impiegare soli 40 minuti per colpire un obiettivo negli Stati Uniti partendo dalla Russia. Pertanto i 700 km di distanza fra Astrakhan, base di lancio, e Dnipro, l’obiettivo, avrebbe richiesto meno di 10 minuti.

I missili balistici, alimentati da razzi, seguono una traiettoria predefinita verso il bersaglio sfruttando la gravità, diversamente dai missili da crociera, che sono dotati di ali e possono cambiare direzione durante il volo.

Perché si teme il missile intercontinentale

L’apprensione legata ai missili intercontinentali è legata al fatto che essi sono progettati per trasportare testate nucleari: un lancio di questo tipo, quindi, sarebbe perfettamente coerente con l’aggiornamento della dottrina nucleare voluta dal Cremlino di recente.

I missili intercontinentali possono essere adattati per trasportare carichi di peso equivalente o inferiore. Tuttavia, non ci sono indicazioni che un’arma nucleare sia stata usata su Dnipro.

L’RS-26 citato dalla testata ucraina, sviluppato nel 2012, ha una lunghezza di 12 metri, pesa 36 tonnellate e può trasportare fino a 800 kg di testata nucleare, ma non risulta mai entrato ufficialmente in servizio.

Fonte foto: ANSA

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