Con la dichiarazione Dignitas infinita il Vaticano si scaglia contro maternità surrogata e teoria gender
Pubblicata dal Vaticano "Dignitas infinita". Anni di lavoro per raccontare i temi della maternità surrogata e della presunta teoria gender
Il Vaticano ha pubblicato nella giornata la dichiarazione “Dignitas infinita”. A firma del cardinale Victor Manuel Fernàndez, responsabile dell’ex Sant’Uffizio e approvata da Papa Francesco, il testo si esprime su temi bioetici e sociali. Rientrano nel documento, che ha richiesto cinque anni di lavoro, i temi quali “maternità surrogata” (termine con il quale è divenuta nota la pratica della Gestazione per altri) e la presunta “teoria gender” (termine coniato dai conservatori cattolici per fare il verso alla branca di studi “studi di genere”). Il Papa ha chiesto di dedicare spazio soprattutto alla dignità, da qui Dignitas infinita per parlare di povertà, migranti, donne e guerra.
- “Dignitas infinita”: il lavoro
- “Dignitas infinita”: il testo
- Che cos’è la “maternità surrogata”
- Che cos’è la “teoria gender”
“Dignitas infinita”: il lavoro
Sono passati cinque anni dall’inizio dei lavori al testo Dignitas infinita. Il Vaticano, con il Dicastero per la Dottrina della Fede, ha aggiunto un nuovo testo, che racconta il punto di vista della religione su temi di attualità quali interruzione volontaria di gravidanza, eutanasia, GPA e la presunta teoria gender (o teoria del gender).
Il testo è stato di difficile pubblicazione, ben cinque anni di lavori e diversi progetti e bozze sottoposte a valutazione. Papa Francesco ha chiesto di dare maggiore spessore alla trattazione del concetto di “dignità”, partendo da povertà, migranti, violenza sulle donne, tratte delle persone, la guerra e altro. A febbraio scorso il testo è andato incontro all’ultima analisi e il 25 marzo ne è stata approvata la pubblicazione.
“Dignitas infinita”: il testo
La Chiesa, con la pubblicazione del testo, punta a inquadrarsi come conservativa. Si tratta di un “no” ai temi caldi dell’attualità e ha un approccio critico. Non stupisce la negazione del diritto all’aborto (ampiamente sostenuto anche dal governo Meloni) e all’eutanasia. La spiegazione punta alla “natura umana” come dono, che supera i cambiamenti culturali che aprono ai diritti sopra citati. Per esempio, si legge, per un bambino ancora non nato, una persona priva di sensi o un anziano in agonia “la dignità è inalienabile ed è dono”.
Tutto ciò che è contro la vita stessa viene quindi inserito nelle gravi violazioni della dignità umana. Finiscono nell’elenco l’omicidio, il genocidio, l’interruzione volontaria di gravidanza, l’eutanasia, il suicidio volontario. Non manca neanche ciò che viola l’integrità della persona, come le mutilazioni, le torture inflitte a corpo e mente e le costrizioni psicologiche. Infine, nelle “gravi violazioni” rientrano anche le offese alla dignità come le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani e le condizioni di lavoro di quei dipendenti che sono usati come “strumento di guadagno” e non come persone. Viene anche citata la pena di morte, la povertà, le migrazioni pericolose, le discriminazioni delle donne (con condanna al femminicidio) e alla guerra.
Che cos’è la “maternità surrogata”
Tanti “no” a diritti, ma anche una netta condanna a temi di attualità come la Gestazione per altri (GPA) chiamata “maternità surrogata” o erroneamente “utero in affitto” (contro cui il Papa si era già scagliato in passato). In molti Paesi non è ancora discussa, in altri è permessa tra parenti, in molti altri è legale come forma altruistica, senza regolamentazione o retribuita. In diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, è proibita. Ma di cosa si tratta?
Per GPA si intende la gestazione per conto di una o più persone che riceveranno la responsabilità genitoriale del nascituro. È un rapporto a tre, un accordo (dove legale), tra una donna che fornisce un ovocita, un uomo che fornisce lo sperma e un’altra donna che si offre di ospitare nel proprio utero gli embrioni. Chi fa ricorso alla GPA è perché non può fisicamente avere una gravidanza e vale tanto per le coppie omogenitoriali quanto per le persone non fertili.
Che cos’è la “teoria gender”
La “teoria gender” o “teoria del gender” non esiste. Si tratta di una formula che scimmiotta – viene usata in termini aspramente critici – gli studi scientifici di genere, una materia che ha messo piede nei luoghi accademici a partire dagli ultimi due decenni del XX secolo. A differenza degli studi di genere o gender studies (studi che si sviluppano a partire da un filone del pensiero femminista, dal post-strutturalismo e dal decostruzionismo francese e uniscono ambiti di ricerca come psicologia, linguaggio, sociologia e biologia e raccontano la realtà), la “teoria gender” è un’invenzione dei conservatori, cattolici e non, che punta a distorcere la realtà.
Lo spiega l’Università degli Studi di Napoli Federico II in un approfondimento sul bullismo omolesbobiatransfobico (che porta genitori a cacciare i propri figli di casa): “Non esistono fonti che stabiliscano con esattezza come si sia arrivati a costruire opinioni su tale tipo di ideologia […] quanto viene quotidianamente propagandato e diffuso in merito alla Teoria Gender contribuisce a creare barriere alla libertà personale e a fomentare odio e discriminazione”.