J.K. Rowling critica una legge sulla transfobia in Scozia: ancora polemiche contro l'autrice di Harry Potter
La scrittrice J.K. Rowling ha criticato una legge sulla transfobia in Scozia: ancora polemiche contro l'autrice della popolare saga di Harry Potter
J.K. Rowling, autrice di Harry Potter, è finita di nuovo al centro delle polemiche dopo che ha espresso la sua opposizione alla legge contro la transfobia entrata in vigore in Scozia.
- La legge contro la transfobia in Scozia
- La polemica di J.K. Rowling sulla nuova legge in Scozia
- Le critiche a J.K. Rowling
La legge contro la transfobia in Scozia
In Scozia è entrata in vigore una legge finalizzata a combattere l’incitamento all’odio, in particolare nei confronti delle persone transgender. La nuova legge rinforza la legislazione esistente ed estende il reato di incitamento all’odio, in particolare alle identità trans. I critici della legge hanno evidenziato i rischi che ritengono rappresenti per la libertà di espressione.
Il primo ministro scozzese Humza Yousaf, come riportato dall’agenzia ‘ANSA’, si è detto “molto orgoglioso” del testo e “molto fiducioso nella capacità della polizia scozzese” di attuarlo “come dovrebbe”. Il leader scozzese ha inoltre denunciato più volte la “disinformazione” che, a suo avviso, regna attorno a questa legge, di cui ha evidenziato “le garanzie per tutelare la libertà di espressione e lottare contro procedimenti giudiziari abusivi”.
La scrittrice J.K. Rowling.
La polemica di J.K. Rowling sulla nuova legge in Scozia
La legge contro la transfobia ha scatenato diverse polemiche, che hanno coinvolto J.K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter e fervente oppositrice del testo assieme al premier Rishi Sunak.
Proprio Rishi Sunak ha affermato che nessuno dovrebbe essere perseguito per “aver affermato semplici fatti sulla biologia”. “Crediamo nella libertà di parola in questo Paese e i conservatori la proteggeranno sempre”, ha dichiarato al ‘Daily Telegraph’.
Anche l’autrice della saga di Harry Potter, in una serie di messaggi su ‘X’, si è scagliata contro “la legislazione che apre ad abusi da parte degli attivisti che vogliono mettere a tacere chi di noi denuncia il pericolo di eliminare gli spazi riservati alle donne”.
J.K. Rowling ha poi affermato: “La libertà di espressione e di credo è finita in Scozia se la descrizione accurata del sesso biologico è considerata un reato penale”. La scrittrice si è detta anche disposta a essere arrestata se si ritiene che i suoi commenti ricadano sotto l’impatto della nuova legge.
Le critiche a J.K. Rowling
Non è la prima volta che J.K. Rowling si espone alle critiche per alcune sue prese di posizione pubbliche sui transgender. La prima “miccia” risale al 6 giugno del 2020, quando la scrittrice scozzese ha condiviso su ‘X’ (che all’epoca si chiamava ancora ‘Twitter’) un titolo di giornale contenente la perifrasi “people who menstruate” (“persone che hanno il ciclo“). Il suo commento: “Sono sicura che ci fosse una parola per riferirsi a quelle persone”.
Il 10 giugno Rowling è tornata sulla questione, citando “5 ragioni per preoccuparsi del nuovo trans-attivismo“, tra cui il fenomeno di giovani ragazze che decidono di interrompere la loro transizione e “si pentono di aver preso provvedimenti che, in alcuni casi, hanno alterato irrevocabilmente i loro corpi e portato via la loro fertilità”.
J.K. Rowling ha poi pubblicato ‘Trouble Blood’, un libro in cui un detective dà la caccia a un serial killer cisgender (l’opposto di transgender, cioè che si riconosce nel suo sesso) che si veste da donna per cacciare e uccidere donne. In ‘The Ink Black Heart’, una fumettista popolare su YouTube è accusata di razzismo, transfobia e abilismo e, alla fine, è pugnalata a morte in un cimitero.
Per queste sue prese di posizione, in molti hanno deciso di boicottare J.K. Rowling, che è anche finita vittima di minacce.