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POLITICA ESTERA

Come funziona la missione Aspides e che ruolo ha l'Italia nella guerra agli Houthi nel Mar Rosso

La missione Aspides punta a ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso. L’Italia avrà il comando della forza

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Il comando operativo della missione navale Aspides spetterà all’Italia, che con la nave Caio Duilio ha recentemente respinto un attacco con un drone degli Houthi nel Mar Rosso. L’operazione militare, proposta dal capo della diplomazia europea Josep Borrell e sostenuta anche da Francia e Germania, punta a ripristinare la libertà di navigazione nel Mar Rosso. Di seguito tutti i dettagli.

La missione Aspides nel Mar Rosso

La missione è stata stata lanciata il 19 febbraio scorso dai ministri degli Esteri dei 27 Paesi Ue.

L’obiettivo è tornare a una condizione di normalità nel Mar Rosso, salvaguardando la libertà di navigazione delle imbarcazioni nello stretto di Hormuz, Golfo di Aden, Golfo di Oman e Golfo Persico dagli attacchi degli Houthi, i ribelli dello Yemen sostenuti dall’Iran.

Sostenitori Houthi protestano contro gli Stati Uniti e Israele e a sostegno dei palestinesi a Sana’a, in Yemen

Si tratta – come sottolineato dal Corriere della Sera – di un’operazione difensiva di sicurezza marittima che prevede anche l’uso della forza: l’obiettivo è scortare le navi mercantili e abbattere eventuali missili o droni che gli Houthi potrebbero lanciare contro le imbarcazioni.

Non verranno attaccate preventivamente le postazioni dei ribelli e non verranno condotti attacchi a terra.

La missione prevista dalla Bussola strategica Ue

Aspides rientra nelle missioni previste dalla Bussola strategica Ue per la sicurezza e la difesa e agisce in linea con la Risoluzione 2722 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite.

Quest’ultima chiede la cessazione degli attacchi degli Houthi contro le navi mercantili e commerciali, riconoscendo il diritto di difendere le imbarcazioni da tali attacchi.

Si coordinerà con Prosperity Guardian e con la missione “Atalanta” guidata dalla Spagna.

Chi partecipa

La missione è aperta a tutti i Paesi Ue e ai Paesi terzi. Al momento è composta da 4 fregate provenienti da Francia, Germania, Grecia e Italia, che collaboreranno anche con una pattuglia aerea presente nella zona.

La Grecia ha il comando strategico, affidato al commodoro Vasileios Gryparis, e ospita il quartier generale della missione a Larissa.

L’Italia, invece, ha il comando della forza, sotto la guida del contrammiraglio Stefano Costantino dalla base del cacciatorpediniere della Marina Caio Duilio.

Durata e costo

Il mandato iniziale di Aspides, formalmente costituita lo scorso 8 febbraio, durerà un anno.

L’operazione è stata finanziata con 8 milioni di euro.

Fonte foto: ANSA

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