Comandante Cutfield del Bayesian indagato per naufragio e omicidio: i dubbi dai portelloni aperti al meteo
Il comandante del Bayesian James Cutfield è il primo indagato per la strage, per naufragio e omicidio colposo
C’è un primo indagato per il naufragio del Bayesian a Porticello. Si tratta di James Cutfield, il comandante del veliero affondato il 19 agosto scorso vicino al porto in provincia di Palermo in cui sono morte sette persone. Ma potrebbe non essere l’unico, al vaglio dei magistrati ci sono le posizioni del vice e del membro dell’equipaggio che si trovava di guardia in plancia.
- Naufragio del Bayesian, indagato il comandante James Cutfield
- Le indagini
- I dubbi, dai portelloni aperti al meteo
Naufragio del Bayesian, indagato il comandante James Cutfield
Come scrive Repubblica, il comandante del Bayesian, James Cutfield, è indagato per la strage dello yacht affondato sulle coste del Palermitano.
I reati ipotizzati a carico del 50enne neozelandese sono naufragio e omicidio plurimo colposi.
Domenica pomeriggio Cutfield era stato ascoltato per la seconda volta in una settimana dai magistrati della procura di Termini Imerese che coordinano l’inchiesta.
Le indagini
Molto probabilmente James Cutfield non sarà l’unico indagato: oltre al comandante potrebbero finire nel registro degli indagati della procura anche il suo vice e il marinaio che era in plancia quando si è scatenato il temporale.
Gli avvisi di garanzia sono propedeutici a far proseguire le indagini, a partire dalle autopsie sui corpi delle vittime.
Da indagato, il comandante potrà ora difendersi, nominando propri consulenti per gli atti irripetibili che sono previsti nei prossimi giorni.
I dubbi, dai portelloni aperti al meteo
Al centro delle indagini ci sono le cause dell’affondamento: secondo gli inquirenti, oltre alla tromba d’aria – il cosiddetto downburst – a provocare il naufragio del Bayesian potrebbe essere stata una catena di errori umani.
Secondo gli esperti, anche in presenza di condizioni estreme il Bayesian non avrebbe dovuto colare a picco.
Una delle ipotesi principali è che lo yacht abbia imbarcato tonnellate di acqua a causa del portellone laterale che potrebbe essere stato lasciato aperto.
“Se la chiusura è totale l’acqua non può entrare. E anche in condizioni meteo molto avverse la barca rolla ma non va mai a fondo“, ha spiegato al Corriere della Sera Franco Romani, ingegnere in pensione che aveva lavorato al progetto del Bayesian.
Ci sono poi i dubbi che riguardano il meteo e l’assenza dell’allerta.
Il comandante della Guardia Costiera di Palermo Raffaele Macauda ha confermato che non c’era alcuna allerta meteo per quella notte: il Meteomar dell’Aeronautica militare prevedeva nella zona, dalla mezzanotte del 19 agosto fino alle dodici ore successive, isolati temporali e visibilità buona: “Ciò significa che, al di là di eventi estremi, non c’erano avvisi di burrasca“.
Ma i pescatori di Porticello spiegano che nessuno era uscito in mare, perché già a mezzanotte “si capiva che stava arrivando qualcosa di brutto”.