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Ciro Caliendo, chi è il marito di Lucia Salcone indagato per omicidio: è morta in un incidente a San Severo

Chi è Ciro Caliendo, il marito di Lucia Salcone, morta a 47 anni in un incidente a San Severo: il "re del vino" e la politica

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Ciro Caliendo è ora indagato per omicidio volontario: è il colpo di scena nelle indagini sulla tragedia di Lucia Salconemorta nell’incidente stradale avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 ottobre a San Severo. Secondo la versione del marito, che conduceva la Fiat 500, la donna sarebbe morta carbonizzata dopo l’impatto dell’auto contro un albero. La sua ricostruzione non avrebbe convinto gli inquirenti, per questo è stato raggiunto da un avviso di garanzia.

Chi è Ciro Caliendo

Ciro Caliendo è molto noto nel settore vitivinicolo del territori. Imprenditore agricolo, è presidente dell’Antica Cantina, azienda attiva dal 1933, nonché presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di San Severo.

Oltre agli impegni nel settore aziendale, Ciro Caliendo è noto anche per il suo impegno politico: nelle ultime elezioni comunali era candidato come consigliere comunale nella lista di Angelo Masucci.

La moglie di Ciro Caliendo, Lucia Salcone, è morta nella notte tra il 27 e il 28 settembre a San Severo. Per l’imprenditore si è trattato di un incidente, ma ora risulta indagato per omicidio volontario

Dal matrimonio con Lucia Salcone sono nati due figli, che oggi hanno 16 e 20 anni. Le indagini a carico di Caliendo hanno sollevato tante ipotesi sui social, mentre di fatto gli inquirenti stanno mantenendo lo stretto riserbo.

Su questo aspetto è intervenuto il legale dell’imprenditore, che ha assicurato che da parte della donna non era mai stata presentata una denuncia per maltrattamenti.

L’incidente: come è morta Lucia Salcone

Per il momento le informazioni sulla dinamica dell’incidente arrivano solamente dalla ricostruzione fornita da Ciro Caliendo agli inquirenti. Secondo l’imprenditore, nella notte tra il 27 e il 28 ottobre avrebbe mangiato una pizza insieme a sua moglie e alcuni compagni della scuola di ballo.

Dopo la cena la coppia non avrebbe fatto rientro a casa. Caliendo, infatti, avrebbe imboccato la statale 13 per andare a controllare alcuni appezzamenti recentemente presi di mira dai ladri d’uva. Durante il tragitto, tuttavia, la Fiat 500 sarebbe andata fuori strada fino a scontrarsi con un albero.

Il veicolo avrebbe dunque preso fuoco. Lucia Salcone sarebbe rimasta incastrata tra le lamiere, morendo carbonizzata. Caliendo riportava ustioni su mani e braccia, che si sarebbe procurato mentre tentava di salvare la moglie.

I sospetti degli inquirenti

Come già detto, gli investigatori mantengono lo stretto riserbo sui motivi che hanno portato Caliendo ad essere indagato per omicidio volontario. Secondo le indiscrezioni, gli inquirenti sospettano che quella dell’imprenditore sia una messinscena.

Chi indaga è al lavoro per capire se Lucia Salcone sia morta prima dell’incidente. Per questo motivo tra giovedì 3 ottobre e venerdì 4 sarà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo della 47enne. Inoltre, è stata disposta una perizia sull’auto condotta da Ciro Caliendo nella notte della tragedia.

A insospettire gli inquirenti sarebbe stata una ricostruzione fornita dall’imprenditore, ma anche una serie di contraddizioni in cui l’uomo sarebbe inciampato. L’avvocato di Caliendo, ascoltato dal Corriere della Sera, ha detto:

La procura di Foggia sta verificando il ventaglio più ampio di ipotesi come è giusto che sia in un incidente come quello avvenuto. Siamo contenti che la procura svolga l’autopsia e la perizia relativa al sinistro e all’incendio del veicolo perché dimostreranno la completa estraneità del mio assistito e i tentativi estremi di salvare la moglie dal rogo.

Fonte foto: Facebook - Ciro Caliendo / ANSA

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