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Chiara Ferragni e la versione di Oreo sul rapporto con l'imprenditrice indagata: i dettagli sulla beneficenza

In seguito a una richiesta di chiarimenti del Codacons, la società titolare del marchio Oreo ha chiarito l’accordo preso con Chiara Ferragni nel 2020

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Potrebbero esserci nuovi problemi all’orizzonte per Chiara Ferragni: in seguito a una richiesta del Codacons difatti, la Mondelēz Italia, società titolare del marchio Oreo, ha chiarito i dettagli della collaborazione tra il marchio statunitense e l’influencer, sottolineando che tale intesa “non prevedeva alcun accordo di beneficenza”.

La richiesta di chiarimenti del Codacons

Il Codacons accende una nuova luce su Chiara Ferragni. Questa volta nel mirino del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori c’è un accordo tra l’influencer e la società titolare del marchio Oreo, la Mondelēz.

Il Codacons vuole vederci chiaro sulla pubblicizzazione della Ferragni, effettuata sul proprio profilo Instagram, di una capsule collection (ovvero una collezione formata da pochi capi coordinati) realizzata in edizione limitata con l’azienda Oreo.

Uno dei post presenti sul profilo Instagram del brand di Chiara Ferragni, con il quale l’influencer pubblicizzava la capsule collection in limited edition prodotta in collaborazione con Oreo

La Ferragni, come spiegato dall’associazione dei consumatori, ha poi promesso che “che il 100% del ricavato delle vendite di tali abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il coronavirus”. Oreo ha però voluto chiarire quanto accordato con l’influencer.

Oreo sull’accordo con Chiara Ferragni

”In risposta alla vs lettera del 15/01/2024 –scrive la Mondelēz Italia in replica al Codacons, come riportato da Adnkronos – si rende necessario evidenziare preliminarmente che l’accordo di collaborazione tra Oreo e Chiara Ferragni comportava che la Sig.ra Chiara Ferragni disegnasse un packaging in limited edition di Oreo Double, in vendita da marzo 2020 per un breve periodo e da noi venduto alla grande distribuzione allo stesso prezzo di cessione del prodotto standard”.

“Contemporaneamente – continua poi la comunicazione – veniva creata una capsule collection (linea di abbigliamento in edizione limitata ritraente il biscotto Oreo) a marchio Oreo by Chiara Ferragni”.

Questa capsule collection Oreo by Chiara Ferragni “comprendeva una parte utilizzata come premio del concorso ‘Libera il tuo stile Oreo’ nel 2020, e come tale non oggetto di vendita, e un’altra parte dedicata, venduta direttamente dalla Sig.ra Chiara Ferragni attraverso i propri canali. La collaborazione sopra descritta non prevedeva alcun accordo di beneficenza”.

La reazione del Codacons

Chiara Ferragni, continua poi la Mondelēz “ha deciso autonomamente, al di fuori dell’accordo commerciale in essere, di donare in beneficenza l’ammontare derivante dai proventi della vendita della parte della capsule collection nella sua disponibilità. Venuti a conoscenza della sua decisione di procedere in tal senso, anche Oreo ha deciso di effettuare una donazione allo stesso ente (Cesvi a favore dell’emergenza Coronavirus)”.

Prendendo le distanze dalla donazione effettuata dall’influencer quindi, la società invita il Codacons a rivolgersi direttamente a Chiara Ferragni per ulteriori informazioni. Una risposta apprezzata dall’associazione, che ha ringraziato Mondelēz “per i chiarimenti forniti”.

Il Codacons chiarisce però che “ha ora chiesto alle società della Ferragni e al Ministero del lavoro – competente per le raccolte fondi – tutti i dettagli circa la donazione effettuata, per capire l’entità delle vendite della capsule collection, le somme destinate in beneficenza, la data e le modalità della donazione. In caso di mancata risposta, sarà inevitabile una nuova denuncia contro l’influencer”.

Fonte foto: ANSA

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