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Caso carabinieri forestali assenteisti a Collegno vicino Torino: indagato anche il comandante Andrea Fiorini

Il caso dei Carabinieri Forestali a Torino: assenteismo, ordini di servizio falsificati e coinvolgimento dei vertici. I dettagli delle indagini

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Il comandante dei Carabinieri Forestali di Torino, il colonnello Andrea Fiorini, si trova sotto i riflettori a causa di un’indagine della procura che ha rivelato un vasto caso di assenteismo e falsificazioni. La vicenda, partita da quattro militari accusati di compilare ordini di servizio in modo scorretto, si è estesa fino ai vertici dell’organizzazione. Dal 2021 a marzo 2023, decine di segnalazioni hanno denunciato comportamenti inopportuni, portando alla luce un sistema di frode che coinvolgeva la stessa leadership incaricata di vigilare.

I forestali assenteisti a Collegno

L’inchiesta ha origine dai controlli su quattro forestali della caserma di Collegno, un “vaso di pandora” che una volta scoperchiato ha rivelato una catena di omissioni che coinvolge anche il comandante Fiorini.

Le accuse riguardano la compilazione disinvolta e inaccurata degli ordini di servizio, la falsificazione degli orari di lavoro e l’attribuzione ingiustificata di ore di straordinario.


Il Comandante dei Carabinieri Forestali di Torino, Colonnello Andrea Fiorini

La procura, guidata da Giulia Rizzo, sostiene che il comandante non abbia svolto adeguatamente il suo ruolo di controllo e non abbia preso i dovuti provvedimenti di fronte a tali comportamenti illeciti.

Gli esposti

Dal 2021 a marzo 2023, il sesto piano di Palazzo di Giustizia ha ricevuto decine di esposti, anonimi e non, che dipingevano un quadro di atteggiamenti anomali da parte di alcuni carabinieri forestali.

Le segnalazioni descrivevano il falso svolgimento di ore di straordinario e la certificazione di attività in ufficio mai effettuate. Alcuni militari avrebbero dichiarato di essere impegnati nella tutela del patrimonio paesaggistico, mentre in realtà erano a casa a svolgere attività personali.

Le contestazioni al colonnello Fiorini

L’inchiesta si è estesa agli alti vertici dell’organizzazione, mettendo sotto i riflettori il comandante Fiorini e la sua presunta negligenza nel controllo delle attività dei suoi sottoposti.

Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Rivoli e dall’aliquota di polizia giudiziaria della procura di Torino, hanno portato a perquisizioni nelle abitazioni degli indagati.

Durante tali operazioni, sono stati sequestrati computer, smartphone e tablet, al fine di analizzare i dati e verificare la veridicità delle certificazioni fornite dai militari. Le accuse comprendono il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, violata consegna e abbandono del posto di lavoro.

La versione dei 4 forestali

I quattro forestali sotto inchiesta, difesi dagli avvocati Nicola Gianaria e Alberto Mittone, in risposta alle accuse hanno affermato di aver commesso solo sviste e di essere stati troppo leggeri nelle procedure, ma hanno ribadito di aver svolto il lavoro richiesto., negando le accuse di assenteismo e falsificazioni.

Oltre agli accertamenti della giustizia penale, la procura della Corte dei Conti potrebbe intervenire per valutare eventuali danni erariali causati dalle presunte condotte illecite dei carabinieri forestali.

Fonte foto: ANSA

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