Carabiniere ucciso, al via l'inchiesta dopo la foto choc

La procura militare ha ufficialmente aperto un’inchiesta sulla foto del ragazzo americano, legato e bendato mentre veniva interrogato per l’omicidio del brigadiere Mario Cerciello Rega.

La foto che ritrae Gabriel Christian Natale Hjorth, è ora al centro delle indagini che vedono un sottufficiale indagato per i reati di abuso della propria autorità, abuso dei mezzi di costrizione e violenza privata. Non è ancora sicuro se anche gli altri carabinieri presenti verranno iscritti nel registro degli indagati per concorso in abuso e omessa denuncia. La decisione spetterà ai magistrati.

Dai primi accertamenti, risulta che la foto sia stata scattata da un terrazzino vicino all’edificio dove si stava svolgendo l’interrogatorio. Sembra che non sia stato l’autore della foto a renderla pubblica: secondo la ricostruzione di Tgcom24, sarebbe stata un’altra persona a condividere la foto su varie chat, rendendola poi virale.

I pm della Capitale dovranno individuare “la più adeguata qualificazione giuridica” per le accuse delle persone coinvolte. Questo per evitare che l’immagine del ragazzo legato diventi uno degli strumenti principali della difesa durante il processo. Il sottufficiale indagato si era giustificato dicendo che aveva bendato il ragazzo per non fargli vedere delle preziose informazioni sul caso, visibili sui monitor nella stanza. Una giustificazione che per alcuni potrebbe sembrare poco credibile: il 19enne americano non parla l’italiano fluentemente, e inoltre i monitor dei computer nella foto appaiono spenti.

Sono state anche smentite le voci sul fatto che Finnegan Lee Elder, l’altro americano accusato dell’omicidio, avesse subito un trattamento simile. “Non è stato assolutamente bendato e legato. Sono stati svolti accertamenti che hanno escluso questa possibilità”, ha sottolineato il comandante provinciale Francesco Gargaro.