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Campionessa di scacchi sfida l'Iran, senza velo al mondiale in Kazakistan: la storia di Sara Khadim al-Sharia

Sara Khadim al-Sharia, la più affermata giocatrice di scacchi iraniana, aderisce al movimento di protesta contro il regime: senza velo ai Mondiali

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Seduta al tavolo davanti alla scacchiera, concentrata e sorridente. E senza hijab. Questa la foto di Sara Khadim al-Sharia, giovane campionessa iraniana di scacchi che ha sfidato il regime degli ayatollah giocando ai Mondiali in Kazakistan senza  il velo obbligatorio. Uno scatto che ha già fatto il giro del mondo.

Campionessa di scacchi iraniana sfida il regime

Sara Khadim al-Sharia, campionessa di scacchi iraniana, ha preso parte al campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare l’hijab, il velo obbligatorio. Lo ha reso noto Iran International, che ha pubblicato una foto della 25enne seduta al tavolo del torneo senza il velo.

Khadim al-Sharia è attualmente la più affermata giocatrice di scacchi dell’Iran: ha vinto il titolo di maestra internazionale di scacchi all’84mo Congresso mondiale, all’età di 18 anni.

La sua foto senza velo ha fatto rapidamente il giro del mondo, rendendola una nuova protagonista delle proteste contro il regime scoppiate dopo la morte della giovane Mahsa Amini e che vanno avanti da oltre cento giorni.

Le altre sportive iraniane senza velo

Una ribellione che è presto diventata un movimento di opposizione radicale al regime degli ayatollah e che sta coinvolgendo sempre di più artiste, sportivi e altre personalità pubbliche, che sfruttano la loro visibilità in patria e all’estero per dare voce alle proteste.

Una delle prime atlete iraniane ad apparire senza velo in una competizione è stata la climber Elnaz Rekabi, durante le gare di arrampicata su roccia in Corea del Sud. Dopo quell’episodio l’abitazione della sua famiglia sarebbe stata demolita dal governo di Teheran.

Poi Niloufer Mardani, salita senza velo sulla pedana dopo una gara di pattinaggio artistico femminile in Turchia. E Parmida Ghasemi, nella squadra nazionale iraniana di tiro con l’arco, che si è tolta l’hijab durante la premiazione di una gara.

Iran, spari durante inseguimento: muore 17enne

Le proteste in Iran intanto vanno avanti, così come la repressione del regime. Secondo l’Iran Human Rights sono oltre 100 i manifestanti, tra i migliaia arrestati, che rischiano la pena di morte.

Nelle ultime ore nel Paese stanno divampando le polemiche sulla morte di Saha Etebari, la ragazzina di 12 anni colpita e uccisa a un posto di blocco della polizia mentre era in auto con i genitori. La procura locale ha annunciato l’apertura di una inchiesta, dopo che il caso era stato inizialmente liquidato come un incidente stradale.

La Bbc, nella sua edizione in farsi, riporta inoltre il caso di un ragazzo di 17 anni che sarebbe stato ucciso da poliziotti durante un inseguimento. Una vicenda che risalirebbe al 5 dicembre scorso ad Ardagh, nella provincia di Qazvin.

Secondo quanto ricostruito, il 17enne stava tornando a casa nell’auto di un amico che è stata inseguita dalla polizia. Quando la pattuglia è rimasta bloccata nel fango gli agenti avrebbero aperto il fuoco contro la vettura, uccidendo il giovane.

Fonte foto: Twitter

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