Camorra, Cosimo Di Lauro morto in carcere a Milano: secondo i legali il suo stato mentale era compromesso
È morto in carcere l'ex reggente del clan Di Lauro, Cosimo di Lauro, a 49 anni. Era detenuto in regime di 41 bis
È morto in carcere l’ex reggente del clan Di Lauro, Cosimo di Lauro, a 49 anni. Nella casa di reclusione di Opera, a Milano, Di Lauro era detenuto in regime di 41 bis. Non sono ancora chiare le cause del decesso, e secondo quanto riporta l’Ansa sul suo corpo sarebbe stata disposta l’autopsia.
Morto in carcere Cosimo Di Lauro: diede vita alla prima faida di Scampia
Cosimo Di Lauro era figlio di Paolo Di Lauro, capo dell’omonimo clan camorristico che operava a Secondigliano. Dopo che il padre divenne latitante, ereditò da lui il compito di gestire le operazioni del clan, e secondo gli inquirenti della DDA di Napoli sarebbe il responsabile della prima faida di Scampia.
Cosimo Di Lauro e il personaggio di Genny Savastano
Cosimo, salito agli onori della cronaca con il suo arresto nel 2005, è divenuto col tempo iconico grazie al best seller di Roberto Saviano “Gomorra” e alla serie TV successivamente tratta dal libro. Il personaggio di Genny Savastano, infatti, sarebbe ispirato proprio a lui.
Soprannominato il “principe reggente” e “The Designer Don” per la sua passione per gli abiti firmati, Cosimo Di Lauro fu prelevato dai carabinieri nel 2005 in un look total black, con una giacca di pelle e i capelli lunghi legati, che contribuì a circondarlo di un’aura quasi cinematografica.
I dubbi sulla salute mentale di Cosimo Di Lauro
I legali di Di Lauro avevano più volte chiesto all’autorità giudiziaria di disporre una perizia per valutare lo stato di salute mentale del loro assistito, ma le istanze erano sempre state respinte.
Da tempo, Di Lauro non sarebbe stato pienamente in sé stesso, e avrebbe mostrato segni di instabilità mentale che si manifestava con pseudo-allucinazioni uditive, reazione depressiva ansiosa e turbe del sonno.
Le condanne
Cosimo Di Lauro fu condannato a 15 anni per associazione camorristica, e in seguito fu condannato all’ergastolo nel 2008 per essere stato il mandante dell’omicidio di Gelsomina Verde, ex fidanzata di un rivale di Di Lauro che faceva parte degli scissionisti.
La ragazza fu rapita, torturata e uccisa, mentre il suo corpo fu dato alle fiamme per eliminare le prove del delitto. Proprio questo episodio di cronaca è stato ripreso anche nella serie TV “Gomorra”, nella prima stagione.