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Calo delle nascite, bufera per la proposta della Lega che coinvolge i giovani

La Lega propone uno screening ai giovani per contrastare l'infertilità, ma Pd e M5s si oppongono e parlano di "iniziativa totalitaria contro le donne"

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Silvia Marchetti

GIORNALISTA

Si occupa principalmente di politica, cronaca, economia e spettacolo su riviste e siti di informazione nazionali, appassionata di musica e di calcio.

Pioggia di polemiche per l’ultima proposta della Lega, avanzata con l’intento di frenare il crollo delle nascite in Italia. Alcuni esponenti del Carroccio in Emilia-Romagna chiedono di offrire, attraverso un emendamento alla legge di stabilità regionale, uno screening della fertilità gratuito ai giovani.

La reazione delle forze di opposizione, Pd e M5s su tutte, non si è fatta attendere. Ed è bufera.

Screening della fertilità, la proposta della Lega fa discutere

La Lega Emilia-Romagna ha proposto “in via sperimentale”, l’introduzione nel 2023 e nel 2024 di una campagna di sensibilizzazione, a carico del servizio sanitario regionale, per far partire uno screening della fertilità, volontario, per uomini e donne di 26 anni.

Nel testo presentato dai leghisti si specifica che si tratta di un “programma di chiamata attiva per lo screening della fertilità ai soggetti che hanno compiuto o compiranno il ventiseiesimo anno di età nel biennio di riferimento” e che servirà a “contrastare il fenomeno della denatalità e prevenire le cause di infertilità“.

“Al fine di contrastare l’invecchiamento progressivo della popolazione e il calo demografico è necessario rendere più consapevole la popolazione sull’importanza di monitorare la propria fertilità per una scelta consapevole circa la volontà e la possibilità di avere un figlio”, hanno spiegato gli autori della proposta, che sarà discussa la prossima settimana.

Ma perché la Lega intende coinvolgere proprio i 26enni? “Più l’età avanza e più le difficoltà sono maggiori per riuscire a portare avanti la gravidanza. Possiamo parlare di tantissime patologie che possono portare all’infertilità – ha precisato il consigliere del Carroccio Daniele Marchetti, firmatario del documento”.

“La soglia dei 26 anni è stata decisa per arrivare in tempo a comprendere se esistono problematiche. Ma non è un range tassativo, siamo aperti a una riflessione”, ha concluso il consigliere.

Le reazioni di Pd e M5s

La proposta della Lega ha subito sollevato un polverone di polemiche. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle chiedono il ritiro dell’emendamento. I dem definiscono l’iniziativa “totalitaria e antidemocratica e contro le donne“.

“Sembra di trovarsi catapultati in una serie tv distopica dal sapore orwelliano”, ha tuonato Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5s in Emilia-Romagna – Nonostante la destra ormai ci abbia abituato a simili idee aberranti e retrograde, non possiamo far passare sotto silenzio una proposta che ci farebbe fare un salto all’indietro fino al medioevo o, ancora peggio, in uno di quei regimi totalitari che evidentemente piacciono tanto al partito di Matteo Salvini”.

Il crollo delle nascite in Italia, nuovo record negativo

Se nei primi cinque mesi del 2008 in Italia nascevano più di 232 mila bambini, quest’anno, nello stesso periodo, hanno visto la luce solamente 149 mila nuovi nati. E ancora peggio andrà in futuro, come certificato dalle previsioni formulate dall’Istat: mentre oggi in Italia siamo complessivamente circa 58,8 milioni di persone, il 1° gennaio del 2032 non supereremo i 57,6 milioni. Significa perdere 1,2 milioni di cittadini.

Il nostro paese detiene un vero record negativo a livello europeo e va in direzione opposta rispetto, ad esempio, alla Francia, che vede crescere il numero dei propri abitanti.

Il danno causato dal crollo delle nascite in Italia sarà anche economico: il calo della popolazione porterà alla contrazione del valore del Pil. Ad oggi i lavoratori attivi presenti sul territorio nazionale, nella fascia che va dai 20 ai 66 anni, sono circa 36 milioni: la stima dice che nel 2032 saranno diminuiti di oltre 2 milioni di individui.

Un crollo della ricchezza che, di questo passo, come prevedono gli esperti, nel 2070 potrebbe raggiungere quota 560 miliardi di euro.

Fonte foto: iStock

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