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POLITICA ESTERA

Brasile, democrazia sotto attacco: la reazione di Giorgia Meloni dopo gli assalti e la pioggia di arresti

La premier italiana, dopo ore di silenzio, è intervenuta su quanto sta accadendo in Brasile

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Democrazia sotto attacco in Brasile. Domenica 8 gennaio i sostenitori di Jair Bolsonaro, presidente uscente sconfitto alle ultime elezioni, hanno assaltato a Brasilia il Parlamento, il Palazzo Presidenziale e la Corte Suprema. La situazione, dopo qualche ora, è tornata sotto controllo. Ci sono cifre discordanti sugli arresti, ma i media brasiliani parlano di almeno 150 fermi. Per il ministro della giustizia più di 200, per il governatore di Brasilia 400.

Lula tuona: “Polizia incompetente o in malafede”

“La polizia è incompetente o in malafede”, ha tuonato il presidente Lula. Chiesto l’arresto per l’ex responsabile della sicurezza di Bolsonaro, ora responsabile del distretto della capitale che al momento è negli Stati Uniti, vicino all’ex presidente. Quest’ultimo ha parlato via social e ha rigettato le accuse di aver, in qualche modo, organizzato o fomentato le violenze.

Bolsonaro rigetta le accuse e condanna gli assalti

“Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo. Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”, ha detto Bolsonaro. La Corte Suprema ha però deciso la destituzione del governatore di Brasilia che si è scusato con Lula: “Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso”

Assalti in Brasile, situazione sotto controllo

Il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia brasiliano, Ricardo Cappelli, appena nominato dal presidente Lula a capo dell’intervento federale, ha spiegato che la situazione a Brasilia è ora “sotto controllo”.  “Tutto sarà debitamente indagato. I criminali continueranno a essere identificati e puniti”, ha scritto sui social.

In base al decreto emanato nella notte da Lula Cappelli, si farà il necessario per attuare “tutte le misure necessarie di ordine pubblico” per porre fine alla rivolta che ha portato all’irruzione degli ultrà di Bolsonaro nelle tre istituzioni democratiche del Paese.

L’esercito brasiliano, quando sono scoppiate le tensioni, ha impedito alla polizia l’ingresso a Brasilia nell’area dove si sono accampati molti seguaci di Bolsonaro. Secondo il quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove si sono riuniti gli autori dell’attacco con carri armati.

Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui ha preso parte anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Lula come responsabile dell’intervento del governo federale nel distretto di Brasilia.

Si deve ricordare che il quartier generale dell’esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare.

Il presidente della Corte suprema federale ha deciso la rimozione del governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha. Il presidente Lula lo ha accusato di non aver preso le misure necessarie per impedire l’invasione e il saccheggio delle istituzioni democratiche.

Sempre ieri lo stesso Rocha ha annunciato la destituzione del suo segretario alla Sicurezza, Anderson Torres che è negli Stati Uniti, in Florida come Bolsonaro, e rischia l’arresto.

Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l’assedio dei bolsonaristi a Brasilia è stato un atto di “terrorismo” e di “golpismo”, e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano “verifiche su omissioni” nella condotta di tutti i responsabili.

La reazione di Giorgia Meloni e di Joe Biden

La premier italiana Giorgia Meloni, in tarda serata, quando già le polemiche per il silenzio si stavano alzando di tono, ha twittato: “Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”.

La violenza dei sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è “terribile”. Così il presidente americano Joe Biden ai giornalisti al seguito a El Pas, in Texas. L’assalto al Congresso brasiliano mostra molte similitudini con l’assalto a Capitol Hill dei sostenitori d Trump dopo l’insediamento di Biden.

Fonte foto: Getty e ANSA

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