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CRONACA NERA

Bimbo picchiato a Ventimiglia, come sta Ryan: sospetti sul ruolo della nonna, continuano le indagini

Il bambino di soli 6 anni è ancora ricoverato a causa delle gravi ferite inflitte dal compagno della nonna. Nel mentre si indaga sul ruolo della donna

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Mirko Ledda

EDITOR E FACT CHECKER

Scrive sul web da 15 anni, muovendo i primi passi come ghost writer e facendo attività di debunking delle notizie false. Si occupa principalmente di pop economy, con particolare attenzione ai temi legati alla tecnologia e al mondo digitale, all'industria alimentare e alla sanità.

Il piccolo Ryan, 6 anni, massacrato di botte dal compagno della nonna lo scorso 19 dicembre, finalmente respira da solo. Lo ha fatto sapere la direzione sanitaria dell’ospedale Gaslini di Genova, dove il bambino è stato ricoverato.

Come sta Ryan, violentemente picchiato dal compagno della nonna

Ryan “è cosciente e orientato“, e non richiedere terapie di supporto delle funzioni vitali. Tuttavia continuerà a essere ricoverato in terapia intensiva per essere monitorato, viene spiegato in una nota.

Gli ultimi aggiornamenti sulla salute del bambino erano arrivati a Capodanno, in cui si spiegava che il piccolo era ancora in prognosi riservata per la presenza di un ematoma alla testa non riassorbito.

Il 1° gennaio comunque era stato eliminato il drenaggio polmonare, dovuto al perforamento dell’organo.

Il piccolo era stato ricoverato in gravissime condizioni con, tra le altre cose, una ferita alla milza, otto vertebre lesionate e una frattura al braccio.

Bryan è cosciente e ha parlato con i genitori: la buona notizia

Il piccolo è cosciente, e il primo giorno dell’anno ha potuto parlare con il padre, che lo ha visto, accarezza e abbracciato. E a Repubblica ha raccontato che “Ryan mi ha parlato, è sveglio“.

La situazione “resta comunque estremamente delicata“, ma “Dio benedica i medici e gli infermieri” che lo stanno curando.

Il bambino ha parlato anche con la mamma e il fratellino più piccolo Nathan via video. Durante la chiamata il piccolo ha riconosciuto anche il cane di famiglia.

Continuano le indagini sul ruolo della nonna e il suo compagno

Si attende ora la piena ripresa di Ryan, il cui racconto di quanto è accaduto servirà a fare chiarezza e individuare le responsabilità del compagno della nonna e di eventuali altre persone coinvolte.

A portare il bimbo in ospedale era stato infatti il suo aggressore insieme alla nonna, ed entrambi avevano parlato di un investimento da parte di un pirata della strada.

Rimane da accertare dunque il ruolo della donna, che potrebbe aver creduto alle bugie del compagno, averlo coperto o addirittura aver partecipato al violento pestaggio.

Gli investigatori non escludono alcuna pista, anche se la famiglia nega che ci siano stati sospetti o episodi di violenza in passato.

Fonte foto: ANSA

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