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Bimbo iperattivo lasciato da solo in classe vicino Cosenza, la rabbia della mamma: "Il mio cuore in frantumi"

Un bimbo iperattivo è stato lasciato in classe da solo a Rende, in provincia di Cosenza. La madre a Mattino Cinque: "Una pagina di inciviltà umana"

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

“Una pagina di inciviltà umana“: questo il commento, lapidario, di Marianna, la mamma del bimbo di 8 anni lasciato solo in classe in una scuola elementare perché “iperattivo“. Continua infatti a far discutere il caso del minore – con un “QI superiore alla media” – avvenuto in una classe di terza elementare in una scuola di Rende, in provincia di Cosenza.

Il caso

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il bambino era stato inserito nella nuova classe da appena 2 giorni: proveniva da una terza elementare dello stesso istituto nel comune cosentino e aveva conosciuto i nuovi compagni lo scorso sabato 18 novembre.

L’alunno sarebbe iperattivo, bilingue (parlerebbe correttamente l’italiano e la lingua inglese) e avrebbe un quoziente intellettivo superiore alla media.

Suonerebbe gli strumenti musicali “senza aver mai studiato le note e sarebbe velocissimo con i conti matematici”. Alla velocità del pensiero, tuttavia, corrisponderebbe anche un’iperattività fisica.

La protesta dei genitori

Il bimbo si sarebbe ritrovato da solo in classe perché i genitori dei nuovi compagni, invece di accoglierlo nella nuova classe, avrebbero inscenato una protesta contro la preside, che secondo loro non avrebbe dovuto spostare il minore nella nuova classe.

Le parole della mamma a Mattino Cinque

“Ho chiara dentro di me la sequenza dei fatti, dal mandante agli esecutori”, ha spiegato la madre a Mattino Cinque News, facendo riferimento al coinvolgimento “diretto ed esclusivo” di 2 adulti che avrebbero ordito in chat il piano ai danni del bambino.

“Dopo due giorni di apparente tranquillità, mio figlio venerdì sera ha avuto un crollo emotivo. Si è avvicinato a me e mi ha chiesto se, trovandosi nuovamente solo, potesse telefonarmi. In quel momento, il mio cuore è andato in frantumi“, ha aggiunto la donna.

Il genitore ha già presentato un esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro e ha informato anche il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, il quale ha richiesto verifiche immediate sul caso.

L’intervento del ministero dell’Istruzione

Sulla vicenda vuole fare chiarezza anche il ministero all’Istruzione e al Merito: Giuseppe Valditara ha già preso contatti con il direttore dell’Ufficio scolastico per la Calabria, la dottoressa Antonella Iunti.

Dal dicastero hanno spiegato che i contatti sono finalizzati ad “avviare le verifiche necessarie e ricevere precise informazioni sulla vicenda in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere sulla base di quanto accaduto”.

Fonte foto: 123RF

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