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Bimbo di Bolzano rifiutato alla scuola media perché non conosce il tedesco: scoppia la polemica

Un bambino di Bolzano è stato rifiutato da una scuola media perché non conosce bene il tedesco: il caso diventa politica, scontro con la Lega

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

La decisione di una scuola media tedesca di Bolzano ha scatenato il caso politico: l’istituto avrebbe negato l’iscrizione ad un bambino perché né lui ne i genitori conoscerebbero abbastanza bene il tedesco. Sul piede di guerra la Lega e il Partito Popolare Sudtirolese.

Scuola di Bolzano rifiuta bimbo che non sa il tedesco

La vicenda, riportata nei giorni scorsi da numerose testate locali e nazionali, è accaduta alle scuole medie Adalbert Stifter situate in via Diaz, a Gries (Bolzano). Ad giovane studente sarebbe stata negata l’iscrizione alla scuola a causa del suo background linguistico.

Il bambino, figlio di immigrati e attualmente nella quinta elementare di un istituto di lingua italiana, ha sostenuto un colloquio nel mese di gennaio. Il test d’ingresso però sarebbe andato male soprattutto per la sua scarsa conoscenza del tedesco.

Il caso, ripreso anche dal Corriere della Sera, ha rianimato lo scontro tra forze politiche territoriali e nazionali: le prime sono preoccupate dalla sempre maggiore percentuale di studenti italiani o stranieri nelle scuole di lingua tedesca.

Scontro tra Leva e SVP per le scuole in lingua tedesca

Il test d’ingresso cui è stato sottoposto il bambino di Bolzano è stato chiesto a gran voce dall’assessora comunale Johanna Ramoser: la percentuale di “stranieri” nelle elementari avrebbe superato il 70% e secondo la politica “Con questi numeri è un’utopia pensare di imparare il tedesco”.

Dura però la reazione del vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano Giuliano Vettorato (in quota Lega), che boccia senza appello la proposta di Philipp Achammer, collega che propone di permettere le iscrizioni solo se genitori conoscono il tedesco.

Nella lettera inviata dalla dirigente scolastica Liselotte Niederkofler alla famiglia del bambino, infatti, è stato sottolineato che tra i motivi del rifiuto è compresa “la scarsa conoscenza della lingua tedesca da parte della famiglia” che “non consente di garantire un supporto per i compiti“.

Duro sfogo contro gli studenti di serie A e B

La famiglia del bambino di Bolzano – dove nei giorni scorsi un 12enne è morto dopo una caduta dal balcone dell’albergo – è stata invitata a iscriverlo in una scuola italiana, nonostante gli stessi avessero scelto di perseguire un’educazione diversa per il figlio. Tramite Facebook, Vettorato si è duramente scagliato contro questa nuova china presa dal sistema scolastico della zona.

“Non possiamo accettare che nel 2023 si possa pensare a degli studenti di serie A e degli studenti di serie B” ha scritto, per poi aggiungere: “Se c’è un problema educativo, va affrontato con gli strumenti didattici, non con posizioni discriminatorie”.

Per Vettorato, l’accesso alla scuola dell’obbligo non può essere sottoposto ad un testi di ingresso o subordinato al bilinguismo dei genitori. A dirlo è anche la Costituzione, nell’art.34, e per questo per il vicepresidente è “una posizione medievale, con una visione della società divisa per classi sociali”.

Fonte foto: iSTOCK

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