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Bielorussia, crisi migranti: un bimbo di un anno è morto di freddo

Crisi migranti, bimbo di un anno morto nella foresta tra Bielorussia e Polonia: Ue conferma nuove sanzioni in arrivo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un bimbo di un anno è morto nella foresta, al confine tra Bielorussia e Polonia, dove si trovava da un mese e mezzo con i genitori siriani, che speravano di riuscire ad avere accesso nella zona Ue. La tragica notizia è stata diffusa su Twitter dal centro polacco per l’aiuto internazionale, i cui operatori sono intervenuti sul posto.

I genitori del piccolo erano entrambi feriti: il padre aveva una lesione al braccio, mentre la madre una ferita da coltello alla gamba. Nel corso dell’intervento di soccorso, aggiunge l’Ong, è stato trovato anche un giovane in condizioni di disidratazione e denutrizione.

Nel frattempo l’accampamento di migranti in Bielorussia al confine con la Polonia è stato sgomberato dalle autorità locali. Lo rendono noto i media di stato di Minsk. Le persone che da giorni si trovavano nella zona frontaliera tra il villaggio bielorusso di Bruzgi e quello polacco di Kuznica sono state trasportate in una struttura ad alcune centinaia di metri di distanza.

Lo sgombero è stato confermato dalle guardie di frontiera polacche, secondo quanto riporta il Guardian. Un centinaio dei migranti che si affollano ormai da giorni al confine tra la Polonia e la Bielorussia sono stati arrestati in Polonia nella notte fra mercoledì e giovedì, ha dichiarato il ministero polacco della Difesa.

David Sassoli: “Straziante vedere un bimbo morire di freddo”

“Seguo le tragiche notizie dal confine tra Polonia e Bielorussia dove un bambino di un anno è stato trovato senza vita nella foresta; è straziante vedere un bambino morire di freddo alle porte d’Europa. Lo sfruttamento dei migranti e dei richiedenti asilo deve cessare, la disumanità deve cessare”, ha scritto su Twitter David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo.

“Chiediamo al regime di cessare immediatamente la sua campagna aggressiva e di sfruttamento al fine di prevenire ulteriori morti e sofferenze. È necessario fornire alle organizzazioni internazionali un accesso immediato e senza ostacoli per fornire assistenza umanitaria”. Lo scrivono in una nota i ministri degli esteri del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America) insieme all’Alto rappresentante dell’Unione europea, condannando “l’orchestrazione della migrazione irregolare da parte del regime bielorusso attraverso i suoi confini.

“Questi atti insensibili – prosegue la nota – stanno mettendo a rischio la vita delle persone. Siamo uniti nella nostra solidarietà con la Polonia, così come la Lituania e la Lettonia, che sono state prese di mira da questo uso provocatorio della migrazione irregolare come tattica ibrida”.

“Sulle sanzioni contro la Bielorussia assolutamente niente è cambiato, la nostra posizione rimane la stessa”. Così il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, nel briefing con la stampa rispondendo a chi gli chiedeva se i colloqui con Minsk potevano significare un allentamento delle sanzioni.

“La Commissione concorda con il quadro allargato di sanzioni che include anche chi partecipa alla strumentalizzazione dei migranti. Sulla lista concreta dei soggetti per le nuove sanzioni c’è una discussione al Consiglio che rimane confidenziale”, ha aggiunto il portavoce per gli affari esteri, Peter Stano.

Putin: “Sono i Paesi occidentali a sfruttare la crisi migratoria”

“I Paesi occidentali stanno usando la crisi migratoria al confine tra Bielorussia e Polonia come un nuovo motivo di tensione in una regione vicina a noi, per fare pressione su Minsk”, ha detto Putin, per poi aggiungere che bombardieri occidentali hanno volato a 20 km dalle frontiere russe, mentre si tenta di “aggravare” le tensioni in Ucraina fornendo armi a Kiev e con “provocazioni” come le esercitazioni militari nel Mar Nero.

Intanto la Polonia ha lanciato nelle scorse ore un ultimatum alla Bielorussia: se la situazione al confine non si stabilizzerà entro il prossimo 21 novembre, Varsavia sospenderà il traffico ferroviario attraverso il valico di Kuznica. Lo ha annunciato con un comunicato il ministero dell’Interno.

Fonte foto: ANSA

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