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Polonia-Bielorussia, come nasce la crisi UE-Lukashenko sui migranti

Chi è l'ultimo dittatore d'Europa e quali sono i suoi rapporti con Putin. Polonia-Bielorussia, come nasce la crisi UE-Lukashenko sui migranti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Negli ultimi giorni le pagine dei giornali sono state riempite con i resoconti di quanto succede al confine tra Polonia e Bielorussia, per impulso della Bielorussia. Circa 4mila migranti sono fermi alle porte dell’Unione Europea, che nel frattempo ha deciso di imporre nuove sanzioni nei confronti della Bielorussia. La crisi è umanitaria e internazionale insieme, ma non è arrivata di certo all’improvviso.

Alexander Lukashenko, che nell’ultimo anno e tre mesi ha represso un’opposizione la quale, prima delle elezioni del 10 agosto 2020, sembrava aver ripreso vigore, sembra tenere solidamente le mani sul governo del Paese. E ha deciso di fare con tra Polonia e Bielorussia, in risposta alle sanzioni UE, la stessa mossa che in passato ha messo creato una crisi con i governi di Lettonia e Lituania. Ma chi è Lukashenko? Perché è considerato l’ultimo dittatore d’Europa? Quali sono i suoi rapporti con Putin? Qual è la sua ideologia (è un comunista)? E cosa succede, di preciso, tra Polonia e Bielorussia?

Qual è la situazione in Bielorussia

Chi è Lukashenko

Lukashenko, 67 anni, nasce a Kopys’, un “insediamento di tipo urbano”, definizione con la quale durante l’Unione Sovietica venivano designati nuclei abitativi delle dimensioni di un piccolo comune. Perfino su internet, dove le informazioni abbondano, di Kopys’ si trova molto poco. Sappiamo che fa parte del distretto di Orša (30mila abitanti circa), appartenente a sua volta alla regione di Vicebsk, a sud-est del Paese.

Sappiamo che Kopys’ conta attualmente 842 abitanti, mentre le poche testimonianze fotografiche mostrano soprattutto piccole costruzioni circondate da vasti campi. Qui è nato l’unico presidente della Bielorussia che ha governato ininterrottamente dal 1994 dopo una laurea in economia, un periodo nell’esercito sovietico (truppe di frontiera), e un periodo alla direzione di una fattoria statale sovietica (chiamata “sovchoz”).

Qual è l’ideologia di Lukashenko: nasce comunista?

Lukashenko comincia a muovere i primi passi in politica a partire dal 1990, quando viene eletto deputato del Soviet bielorusso. Fonda il partito “Comunisti per la Democrazia” con lo scopo di agevolare la transizione democratica dell’Unione Sovietica senza tradire i principi ispiratori del comunismo. Viene eletto a capo del governo Bielorusso nel 1994 con il 45% dei voti.

Cosa è successo in Bielorussia dopo le elezioni del 2020

Il 9 agosto 2020 si verifica un evento fondamentale per comprendere l’attuale situazione interna della Bielorussia e i rapporti tra Bielorussia e UE. Quel giorno si celebrano le elezioni presidenziali in Bielorussia. Dopo tanti anni al potere, Lukashenko sembra essere stato messo in difficoltà dall’opposizione di tre donne, due delle quali mogli di politici messi fuori gioco da Lukashenko e un’altra responsabile della campagna elettorale di un terzo politico, anche lui neutralizzato dal dittatore. Si tratta di Svetlana Tikhanovskaya, principale rivale del presidente, Veronika Tsepkalo, alleata della prima, Maria Kolesnikova.

I comizi di queste tre donne, nei giorni precedenti alle elezioni, sono apparsi sempre molto partecipati. A Minsk, la capitale della Bielorussia, un evento dell’opposizione legato alla campagna elettorale ha raccolto 60mila persone. Dal crollo dell’Unione Sovietica non era mai successo. Quando i risultati preliminari delle elezioni del 2020 annunciano la vittoria schiacciante di Lukashenko, migliaia di cittadini, anche sulla spinta di Tikhanovskaya, che accusa il governo in carica di brogli, scendono in strada per protestare.

La repressione di Lukashenko è violentissima: i giornalisti inviati in Bielorussia parlano di ospedali pieni di manifestanti picchiati dalla polizia. Le leader di opposizione vengono arrestate (Maria Kolesnikova, è stata condannata a 11 anni), o costrette all’esilio all’estero (Tikhanovskaya e Tsepkalo).

Nel frattempo la stretta autoritaria di Lukashenko non fa che peggiorare, nonostante l’annuncio di una nuova Costituzione per la Bielorussia e del fatto che non sarebbe più stato presidente, parole alle quali non sono per il momento seguiti i fatti. Invece c’è stato l’arresto di migliaia di manifestanti e attivisti – qui il caso della campionessa del mondo di freestyle; la chiusura di un importante giornale bielorusso; il dirottamento di un volo internazionale a bordo del quale viaggiava un dissidente – qui come ha risposto l’UE al dirottamento – e il rimpatrio forzato dalle Olimpiadi di Tokyo di un’atleta che, dal Giappone, ha contestato i suoi allenatori.

Quali sono i rapporti tra Putin e il dittatore della Bielorussia

Nonostante si dica che il regime bielorusso sia appoggiato dalla Russia e da Putin, è pur vero che il capo del governo russo ha a che fare con un alleato imprevedibile. Nel mezzo dell’ultima crisi, con migliaia di migranti bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia, Lukashenko ha minacciato di bloccare le forniture di gas all’Europa: ma non è suo il gas che Lukashenko vuole bloccare.

Proviene invece da est. “La Russia era, è e rimarrà un paese che adempie a tutti i suoi obblighi nel fornire gas ai clienti europei”, ha ribadito un portavoce di Putin dopo le parole del dittatore Bielorusso. Tutto sommato, però, il sostegno della Russia alla Bielorussia non sembra essere venuto meno e, nella crisi esplosa al confine con la Polonia, la Russia sembra saldamente dalla parte di Lukashenko, ad esempio ha denunciato i maltrattamenti dei polacchi sui migranti.

Polonia-Bielorussia, sta succedendo al confine

La crisi al confine con la Polonia segue simili iniziative adottate in passato da Lukashenko nei confronti di Lettonia e Lituania. Da giorni, migliaia di migranti provenienti dal Medio Oriente e in transito attraverso la Bielorussia sono stati inviati al confine tra Bielorussia e Polonia, che poi è anche il limite orientale dell’Unione Europea.

Secondo il ministro della difesa della Polonia sono stati sparati in aria alcuni colpi di avvertimento, ma le temperature sotto le zero hanno costretto i migranti ad accamparsi con mezzi di fortuna e riscaldarsi al fuoco. Secondo la BBC sette persone sono morte in questa crisi, tra loro anche un ragazzo di 14 anni per assideramento.

Ue-Bielorussia: c’è il rischio di una guerra? Nuove sanzioni annunciate

La crisi al confine orientale dell’Unione Europea è stata discussa anche al Consiglio di sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Alcuni membri permanenti, tra cui Francia e Stati Uniti, hanno denunciato il governo bielorusso con un comunicato congiunto, accusandolo di voler “destabilizzare i paesi vicini e i confini esterni dell’Unione Europea e sviare l’attenzione dalle sue crescenti violazioni dei diritti umani”.

Nuove sanzioni dell’UE nei confronti della Bielorussia sono in arrivo oggi: “Oggi approveremo un nuovo pacchetto di sanzioni contro i bielorussi responsabili di questa situazione e allargheremo il modello” delle sanzioni “per includere altre persone, compagnie aeree e agenzie di viaggi coinvolte in questa situazione illegale sui migranti”, ha detto l’Alto rappresentante UE Josep Borrell prima di entrare al consiglio degli Affari Esteri a Bruxelles. Borrell ha anche escluso che si parlerà di azioni militari.

migranti - confine - polonia Fonte foto: ANSA
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