Bici ai Murazzi lanciata su Mauro Glorioso, Sara Cherici a Le Iene svela "la prima cosa che ho fatto"
Sara Cherici ha raccontato quella tremenda notte ai Murazzi in un'intervista rilasciata a Le Iene: ecco cos'è successo dopo il lancio della bici
Sara Cherici è stata condannata a 16 anni per concorso in tentato omicidio. C’era anche lei quella sera, quando Mauro Glorioso è stato colpito da una bici elettrica lanciata giù dai Murazzi di Torino dai suoi amici. Per quel gesto lo studente 23enne è rimasto tetraplegico. Intervistata da Le Iene Sara ha rivissuto quella notte, ma specialmente quell’istante in cui l’indomani mattina ha cercato le notizie dell’accaduto su Google. Da quel momento tutto è cambiato.
- Cosa ha fatto Sara Cherici dopo l'episodio
- Il racconto dopo i fatti dei Murazzi
- La risposta del padre di Mauro Glorioso
Cosa ha fatto Sara Cherici dopo l’episodio
A Le Iene Sara ha raccontato tutti i passaggi della vicenda. Dopo una serata trascorsa in piazza Vittorio Veneto, il gruppo composto da Victor Ulinici, due ragazzi minorenni, una ragazza minorenne e la stessa Sara si è mossa verso il lungo Po costeggiando il parapetto che dà sui Murazzi, l’area a ridosso del fiume che da sempre è il cuore pulsante della movida della città.
Lei e l’amica camminavano a diversi metri dai tre ragazzi, quando questi ultimi hanno sollevato una bici del bike sharing e l’hanno lanciata giù verso i locali. "Sono rimasta immobile", racconta Sara.
Poi il gruppo è fuggito mentre Sara, in coda a tutti, li insultava: "Dicevo: ‘Co***oni, perché ca**o lo avete fatto?'". Rientrata a casa, la ragazza non è riuscita a dormire, travolta dal flusso di pensieri e dalla paura delle conseguenze. L’indomani mattina "la prima cosa che ho fatto è stato cercare su internet: ‘Bici Murazzi’". Trovati i primi articoli "mi è crollato il mondo addosso".
Sara ha subito inviato gli screen di un articolo del Corriere della Sera al suo fidanzato di allora, tra gli autori del fatto, condividendo la paura di essere scoperti. La stessa cosa l’ha fatta con l’amica che era con lei quella sera. Una preoccupazione condivisa, quindi, che si è subito tradotta in un crescente stato di ansia e panico.
Il racconto dopo i fatti dei Murazzi
Nei giorni successivi al fatto Sara Cherici è rimasta in silenzio, confinata nella sua camera da letto. Dopo un tentativo fallito di spingere i tre ragazzi a consegnarsi alle autorità, ha svelato la verità alla sorella: "La bici ai Murazzi… è stato Victor". Poi la confessione alla madre, che appresa la notizia della presenza della figlia sulla scena del crimine si è sentita male.
Tuttavia la 20enne ha pregato la famiglia di non denunciare "per proteggere Victor e proteggere me", ma soprattutto "per non passare per infame".
Fino all’8 febbraio, il giorno in cui Sara Cherici è stata arrestata. Dopo due mesi di carcere è tornata a casa, dove sta scontando i domiciliari. Un dettaglio, questo, che le è costato una seconda condanna: quella degli amici che la considerano privilegiata. Dopo la sentenza che l’ha condannata a 16 anni, Sara è svenuta.
La risposta del padre di Mauro Glorioso
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Sara Cherici ha chiesto scusa alla famiglia Glorioso, ma le sue scuse sono state respinte dal padre di Mauro, Giuseppe Glorioso, che ha trovato poco sincere le parole spese dalla ragazza.
Il padre della vittima parla di "assenza di un vero pentimento" in quanto Sara "non ha detto che avrebbe fatto di tutto per impedire il gesto o chiamato i soccorsi subito. Ha detto: ‘Non lo so'".