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Beppe Grillo, la moglie difende Ciro dalle accuse di stupro

Convocata in qualità di persona informata dei fatti, la donna ha avuto un colloquio in Procura

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Parvin Tadjk, moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, è comparsa ieri in Procura a Tempio Pausania (Sassari) per difendere il figlio dalle accuse di stupro. La donna, come riporta Ansa, è stata convocata in qualità di persona informata dei fatti dal procuratore Gregorio Capasso. Al colloquio è stata accompagnata dal legale Enrico Grillo.

Il 19enne era stato accusato del presunto stupro di una studentessa di 19 anni insieme a tre amici quest’estate, il 16 luglio scorso, nella villa di famiglia a Porto Cervo.

La testimonianza della moglie di Grillo

Parvin Tadjik era accompagnata dall’avvocato Enrico Grillo, difensore di Ciro e legale di famiglia, il quale tuttavia non ha potuto presenziare, trattandosi di testimonianza e non di interrogatorio.

La moglie di Grillo, come riporta il Corriere della Sera, non era obbligata a rispondere alle domande dei magistrati, in quanto prossima congiunta di uno degli indagati. Ma non risulta si sia avvalsa della facoltà di astenersi.

Come riferito dagli avvocati della difesa, la donna avrebbe trascorso quella notte in una delle stanze della villa in Costa Smeralda. Oltre alla donna, alla Procura è stata segnalata la presenza in casa di una domestica e una coppia di anziani che dormiva al piano superiore.

Dalle indiscrezioni dai primi atti dell’inchiesta è emerso che la donna dormiva e non avrebbe sentito niente né la notte né il mattino successivo.

La vicenda

Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti ventenni, sono accusati di violenza sessuale ai danni di una studentessa: “Mi hanno fatto bere per abusare di me”, aveva dichiarato la ragazza. “Mi ha violentato uno, poi a turno gli altri tre…”. Al rientro a Milano, dieci giorni dopo, la ragazza aveva raccontato tutto ai genitori.

Intanto, i periti nominati dall’accusa e dalla difesa continuano l’analisi dei contenuti dei telefoni degli indagati, compresi i profili social il cui accesso è stato reso disponibile volontariamente dai quattro indagati.

Particolarmente complicato risulterebbe repertare i numerosi messaggi e commenti, ma soprattutto il video che uno dei ragazzi ha girato: in quelle immagini, infatti, si potrebbe trovare la conferma se c’è stata o no violenza.

Fonte foto: Ansa
Ciro Grillo e il presunto stupro: la vicenda

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