Batterio killer dietro le morti sospette all'ospedale Papardo di Messina: l'ipotesi della contaminazione
Tre medici dell'ospedale Papardo di Messina sono indagati per le morti di 7 pazienti, che potrebbero essere state causate da un batterio killer
Una scia di morti al Papardo di Messina ha fatto scattare l’allarme sulle condizioni igienico-sanitarie di due sale operatorie dell’ospedale. La procura ha aperto un’inchiesta sui decessi di sette pazienti avvenuti nella struttura siciliana nell’arco di poco più di un mese, iscrivendo nel registro degli indagati tre medici per omicidio colposo e sequestrando i locali dove sono state effettuate le operazioni. Secondo le ipotesi dei pm, a causare le vittime sarebbe stato un batterio killer, non ancora identificato.
I morti sospetti a Messina
Le morti dei primi sei pazienti all’ospedale Papardo al centro delle indagini degli inquirenti sarebbero avvenute tutte dopo degli interventi di installazione o sostituzione di valvole cardiache o bypass coronarici nel reparto di Cardiochirurgia.
La vicenda era finita all’attenzione della procura dopo la denuncia presentata dai familiari di Maria Dora Biondo, deceduta lo scorso 23 settembre dopo essere stata sottoposta a un’operazione di sostituzione della valvola mitralica. Da quel caso gli investigatori sono risaliti ad altre cinque morti sospette avvenute in circostanze simili nell’ospedale.
Strumentazione di una delle due sale operatorie del Papardo di Messina sequestrate dagli inquirenti, per l’ipotesi della presenza di un batterio killer
L’ultimo caso all’ospedale Papardo
L’ultimo esposto riguarda la morte di un uomo di 82 anni, deceduto al Papardo dopo un intervento di angioplastica, lo scorso 17 settembre.
L’anziano, originario dell’Australia, era stato portato in elisoccorso nella struttura sanitaria messinese in seguito a un infarto subìto mentre si trovava in vacanza a Stromboli.
Ai figli sarebbe stato assicurato che il familiare sarebbe stato dimesso presto e che avrebbe potuto fare ritorno a casa, ma le condizioni dell’uomo si sarebbero aggravate a causa di un’infezione alle vie urinarie arrivata ai polmoni, che avrebbe condotto al decesso dell’uomo.
Il batterio killer
Come riportato dal Corriere della Sera, i carabinieri del Nas di Catania, al lavoro sulle indagini insieme alla compagna di Messina centro, ritengono che i decessi di tutti e sette i pazienti sarebbero stati accumunati da infezioni riscontrate spesso negli ambienti ospedalieri.
Da quanto emerso dalle analisi effettuate dai periti incaricati dai magistrati, all’interno delle sale operatorie sequestrate sarebbero emerse numerose criticità, in particolare sul superamento della soglia della presenza di agenti patogeni e altri microrganismi.
Motivo per il quale non si esclude la possibile contaminazione da parte di un batterio killer, di aree che avrebbero dovuto rimanere sterili o delle stesse valvole utilizzate negli interventi.