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Contaminazione da plutonio in un centro ricerche di Casaccia a Roma, il sospetto e i rischi per il lavoratore

Caso sospetto di contaminazione da plutonio nel Centro Ricerche di Casaccia (Roma): già disposta una seconda ispezione

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Segnalato un caso sospetto di contaminazione da plutonio di un lavoratore nel Centro Ricerche di Casaccia, alle porte di Roma. Sulla questione si è pronunciato l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin) che ha fatto sapere che sta “seguendo con la massima attenzione” la vicenda che vede protagonista, suo malgrado, un “lavoratore in servizio”. L’Isin, nella nota diramata, ha evidenziato che “nell’immediatezza della contaminazione ha effettuato una prima ispezione nell’impianto e ha raccolto a verbale le dichiarazioni dei responsabili sulla dinamica di quanto accaduto”.

Casaccia, Roma: l’Isin sul caso di contaminazione da plutonio

La faccenda, ha spiegato ancora l’Isin, “sembra al momento non prefigurare conseguenze severe”. Verrà comunque eseguita nei prossimi giorni una seconda ispezione che è già programmata.

“Resta, naturalmente, l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale – ha riferito sempre l’Isin – che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell’Isin è anche accertare, ove vi fossero state, falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità”.

L’interrogazione parlamentare del Pd al ministro dell’Ambiente

Sul caso sono intervenuti anche alcuni deputati del Pd, vale a dire Simiani, Peluffo, Di Sanzo, Laus e D’Alfonso, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo spiegazioni al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin.

I dem, dopo aver appreso la notizia e aver spiegato che l’ex sito nucleare di Casaccia è gestito dalla Sogin, hanno domandato a Fratin “se sia stato informato tempestivamente di quanto avvenuto, di quali elementi conoscitivi disponga in relazione all’incidente e, in particolare, in merito allo stato di contaminazione del sito e al progetto al quale stava lavorando l’operaio coinvolto”.

Nell’interrogazione parlamentare è stato anche chiesto se sono state adottate misure idonee ad “assicurare la massima sicurezza e protezione sanitaria per la popolazione”.

I parlamentari hanno infine sollecitato il ministro a rivelare  quali iniziative urgenti intende “intraprendere per accelerare l’iter di individuazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive al fine di anticipare, rispetto alla previsione del 2039, la sua messa in esercizio”.

Plutonio, quali rischi si corrono se si viene contaminati

Il plutonio, il cui simbolo chimico è Pu e il cui numero atomico è 94, è un metallo pesante, radioattivo e fortemente tossico.

L’inalazione o l’ingestione, anche se si ha a che fare con dosi minime, può causare danni irreparabili ai tessuti umani e aumentare il rischio di contrarre tumori.

Simbolo del Plutonio

Anche sul piano ambientale è un metallo molto pericoloso. La durata di contaminazione può superare le migliaia di anni.

La nota di ENEA

Con riferimento al caso di contaminazione del lavoratore dell’impianto Plutonio della Sogin, ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) “precisa di essere completamente estranea all’evento avvenuto in un’area gestita dal 2003 dalla stessa Sogin, che in un suo comunicato ha comunque escluso essersi trattato di incidente nucleare”.

contaminazione-plutonio-casaccia-roma Fonte foto: ANSA
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