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Bambino autistico rifiutato dalle scuole di Reggio Emilia dopo il ricorso al Tar: "Ha ricevuto solo dei no"

La scuole di Reggio Emilia rifiutano di accettare un bambino autistico anche dopo una sentenza del Tar in favore della famiglia

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Rifiutato dalla scuola. La famiglia di un bambino autistico denuncia i “no” di una scuola di Reggio Emilia, che impedisce al figlio di frequentare le lezioni nonostante una sentenza del Tar.

La vicenda di Reggio Emilia

Durante la scorsa estate una famiglia di Reggio Emilia con un bambino con un disturbo nello spettro autistico, si trasferisce in un’altra parte della città e chiede alla scuola a cui è iscritto il figlio di spostarlo.

Il bambino è stato promosso dalla prima alla seconda elementare, ma non ha un buon rapporto con l’insegnante di sostegno, secondo la famiglia. Altro motivo per cui viene richiesto un spostamento.

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I genitori individuano un istituto vicino casa, che si accorda con la dirigenza della scuola precedente e dà loro il nulla osta per il trasferimento. A settembre però il provvedimento viene annullato unilateralmente dal secondo istituto.

La sentenza del Tar

La famiglia fa quindi ricorso a Tar, il tribunale amministrativo regionale, presso la sede di Parma, ritenendo illegittimo l’annullamento del nulla osta al trasferimento del figlio.

La scuola si difende, dicendo di aver raggiunto il numero massimo di alunni con Bes, bisogni educativi speciali, che necessitano di un sostegno all’insegnamento per seguire le lezioni.

Il Tar dà però ragione alla famiglia e conferma la validità del trasferimento del bambino, da una scuola all’altra. Questo però non risolve la situazione della famiglia: la seconda scuola continua infatti a rifiutarsi di iscrivere il bambino.

La situazione del bambino

“Per ora siamo in una situazione di limbo. Il bambino, che in questo periodo non ha comunque potuto frequentare per motivi di salute, alla famiglia non risulta più iscritto alla scuola in cui ha fatto la prima classe. Mentre nonostante siano state diverse le scuole che sono state sentite per iscriverlo alla seconda, per ora ha ricevuto solo dei no” ha dichiarato alla Gazzetta di Reggio l’avvocato della famiglia, Cristian Immovilli.

I giudici hanno ribadito che l’unico motivo per cui una scuola può rifiutare un trasferimento di questo tipo è il mancato rispetto della normativa fiscale da parte dei genitori dell’alunno, circostanza che non sussiste.

Fonte foto: ANSA

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