Ballottaggi delle amministrative: affluenza alle 23 in calo rispetto al primo turno, i dati del Viminale
L'affluenza ai ballottaggi per le elezioni amministrative risultava in calo alle 23 di domenica rispetto al primo turno
Affluenza ancora in calo. Il secondo turno delle elezioni amministrative ha fatto registrare una diminuzione nel numero di elettori che si sono recati alle urne. I dati del Viminale parlano del 37,51% degli aventi diritto alle 23 di domenica 28. Le urne rimarranno aperte anche domani dalle ore 7 alle ore 15, quando comincerà lo spoglio delle schede.
Affluenza in calo alle 23
Ancora un calo dell’affluenza alle elezioni amministrative. Secondo i dati del Viminale, solo il 37,45% degli elettori hanno votato alle 23 di domenica 28 maggio.
Allo stesso orario, due settimane fa, si erano recati alle urne il 45,43% degli aventi diritto. I ballottaggi per decidere i sindaci di 34 comuni e 7 capoluoghi di provincia termineranno lunedì 29 alle 15.
Nel corso della giornata verrà eseguito lo spoglio delle schede e entro sera si sapranno i risultati. Nel frattempo gli elettori sono stati chiamati a votare al primo turno delle elezioni amministrative comunali in Sardegna e in Sicilia.
I ballottaggi per le amministrative
Tra domenica 28 e lunedì 29 maggio si vota ai ballottaggi in 40 comuni sopra i 15 mila abitanti. Sei di questi sono capoluoghi: Ancona, Vicenza, Pisa, Massa, Siena, Terni e Brindisi.
Le urne si sono chiuse questa sera alle 23 e riapriranno domattina alle 7, per chiudere definitivamente alle 15. Tra le città più importanti, il centrodestra è avanti in sei ballottaggi su sette, con la sola Vicenza a fare eccezione.
Situazione diversa a Terni, dove il candidato sostenuto dalle forze di governo non ne sfida uno dell’opposizione, bensì uno civico. Lieve anomalia anche a Massa, dove il candidato del centrodestra è sostenuto soltanto da Lega e Forza Italia.
Le elezioni in Sicilia e Sardegna
Il ballottaggio delle elezioni amministrative è coinciso con il primo turno del voto di diversi comuni nelle due regioni insulari, Sicilia e Sardegna.
I comuni più grandi al voto sono quelli siciliani, con Trapani, Siracusa, Ragusa e Catania che insieme agli altri 123 comuni devono rinnovare sindaco e consiglio comunale.
Di dimensioni più ridotte invece i comuni sardi, con soltanto Assemini e Iglesias che contano più di 15 mila abitanti e avranno quindi un secondo turno in caso di mancanza della maggioranza assoluta.