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Bakayoko fermato dalla polizia con la pistola puntata: "Non avete visto tutto", le parole del centrocampista

"Sbagliare è umano", ma il problema "sono i modi e i metodi utilizzati". Il duro sfogo sui social di Bakayoko dopo l'episodio con la polizia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Emergono nuovi dettagli su quanto capitato lunedì 18 luglio al centrocampista del Milan, Timoué Bakayoko, fermato dalla polizia che lo ha scambiato per un malvivente. Il filmato ripreso da un automobilista di passaggio è diventato virale e ha creato non pochi imbarazzi agli agenti. Ora a parlare è proprio lui, Bakayoko, che racconta su Instagram la sua versione dei fatti.

Le parole del centrocampista del Milan

È un duro sfogo quello di Bakayoko. “Mi sono ritrovato con la pistola a un metro da me e del passeggero. Hanno chiaramente messo le nostre vite in pericolo” ha osservato in merito al video diventato virale sul web.

Le conseguenze, ha sottolineato, sarebbero potute essere più gravi “se non avessi mantenuto la calma, se non avessi avuto la possibilità di fare il lavoro che faccio ed essere riconosciuto in tempo“, ha scritto nelle sue storie su Instagram.

Lo sfogo del giocatore

Secondo Timoué Bakayoko, “sbagliare è umano”, ma il problema di quella scena che ha creato non poco imbarazzo presso la polizia, “sono i modi e i metodi utilizzati, penso si sia andati oltre il dovuto”.

E ancora: “Perché non mi hanno chiesto i documenti semplicemente dicendomelo? Nel video postato sui social non si vede tutto, quella è la parte più tranquilla di tutto ciò che sarebbe potuto accadere”.

Cos’è successo

Nel video diffuso online si vede Bakayoko, calciatore 28enne di origini franco-ivoriane, fermato nel centro di Milano e fatto scendere a forza da un suv Bmv X6.

Lo sfogo contro la polizia del centrocampista del Milan su Instagram

A quel punto si nota una poliziotta che punta la pistola contro gli altri occupanti del veicolo, mentre un terzo agente, accertati i fatti e le identità dei presenti, raggiunge i colleghi per sussurrare loro qualcosa all’orecchio.

Da qui la reazione prima incredula e poi imbarazzata di chi aveva immobilizzato e perquisito il centrocampista del Milan con dei metodi che hanno fatto parecchio discutere.

Il poliziotto si è infine scusato e ha dato una pacca sulla spalla del calciatore, ma le polemiche per l’episodio non si chiudono qui. Sono giornate piuttosto movimentate sul fronte della cronaca milanese: nella giornata di martedì 19 luglio, a meno di 24 ore dal fermo di Bakayoko, un velivolo non identificato dai radar ha fatto scattare l’allarme nel cielo di Milano poiché non rispondeva alle richieste dei controllori di volo.

Fonte foto: ANSA

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