Baglioni e la guerra con Striscia la Notizia: ora è indagato anche Gerry Scotti
Prosegue il braccio di ferro tra Claudio Baglioni e Striscia la Notizia: disposto un nuovo sequestro
Prosegue il braccio di ferro tra Claudio Baglioni e Striscia la Notizia. Nelle scorse ore il gip del Tribunale di Monza ha disposto un nuovo sequestro contro il tg satirico in onda su Canale Cinque. Trattasi del ‘secondo atto’ della battaglia in corso tra il cantante e il programma Mediaset, che accusa l’artista di plagio: un procedimento penale in cui sono già indagati per diffamazione Antonio Ricci, Enzo Iacchetti, Ezio Greggio e Antonio Montanari (in arte Mago Casanova) e che ora vede accusato dello stesso reato anche il conduttore Gerry Scotti.
La nuova ordinanza
Dopo il primo provvedimento dello scorso maggio, il gip Gianluca Tenchio ha disposto un secondo sequestro del sito web di Striscia “limitatamente e con esclusivo riferimento alle parti contenenti tutti i riferimenti al libro “Tutti poeti con Claudio”“.
La nuova ordinanza giunge in conseguenza di un’integrazione di denuncia da parte del legale di Baglioni, Gabriele Minniti, avvenuta lo scorso 14 giugno: anche dopo il primo sequestro sul sito del tg satirico comparivano infatti due puntate in cui Gerry Scotti aveva nuovamente suggerito agli utenti a scaricare il libro “Tutti poeti con Claudio”.
Le accuse di Striscia la Notizia
Nella pubblicazione sono contenute una serie di accuse che affermano che l’artista, per i suoi brani, avrebbe ‘saccheggiato’ opere di poeti, letterati e altri musicisti. I riferimenti sarebbero, tra gli altri, ad Alfred Tennyson, Evgenij Evtusenko, Cesare Pavese, Pierpaolo Pasolini, Oscar Wilde, Francis Scott Fitzgerald, Federico Garcia Lorca, Emily Dickinson, Edgar Lee Master.
In sostanza, il tg satirico sostiene che Baglioni abbia copiato altri artisti senza dirlo e che le sue canzoni non siano tutta farina del suo sacco.
Dunque, secondo il giudice, nel libro di Striscia “Baglioni viene ripetutamente definito con termini tali da farlo passare come un disonesto, che copia senza neppure dirlo e in tal modo inganna il pubblico”.
Il tribunale torna così a pronunciarsi a favore del cantante. “Non vi è dubbio che accusare di plagio, nei termini indicati, un famosissimo cantante sia condotta idonea a lederne la reputazione – scrive il giudice -. Nel caso di specie quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma TV è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione”.
La posizione di Antonio Ricci
Antonio Ricci, ai tempi del primo sequestro, dichiarò: “Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione”.