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Austerity su luce e gas imposta dall'Ue: Torino abbassa l'illuminazione, Belluno sceglie di rimanere al buio

Le città italiane stanno recependo il regolamento europeo che impone un risparmio del 7% del gas: Torino e Belluno tagliano l'illuminazione, Roma in ritardo

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Le città italiane cominciano a prendere provvedimenti per rispettare il regolamento dell’Unione europea che impone un’austerity su energia elettrica e gas. L’obiettivo a livello europeo è un taglio dei consumi del 15% dal primo agosto 2022 al 31 marzo 2023. Per l’Italia, tuttavia, il risparmio è minore: -7%, ovvero 4 miliardi di metri cubi di gas in meno da consumare. Il provvedimento è stato preso per accelerare l’indipendenza europea dal gas russo, e alcune città italiane stanno cominciando a recepire il messaggio.

Austerity gas e luce: a Torino abbassata l’intensità dell’illuminazione

Una delle città che sembra aver preso più seriamente il regolamento Ue è Torino. Il capoluogo piemontese ha deciso di partire per tempo e cominciare a risparmiare sull’illuminazione pubblica.

La scelta è stata quella di mantenere invariati gli orari abbassando l’intensità dell’illuminazione. Inoltre, in vista del prossimo autunno, l’amministrazione comunale ha chiesto alla società che is occupa della distribuzione (Iren) di abbassare di due gradi la temperatura degli uffici pubblici.

Milano per ora si limita alle raccomandazioni

Per il momento Giuseppe Sala, sindaco di Milano, non ha emesso nessuna ordinanza, ma si è limitato a raccomandare caldamente alcuni comportamenti virtuosi.

Per esempio, Sala ha chiesto ai negozi di tenere le porte chiuse per risparmiare sul condizionamento. Invito esteso anche alle attività che sono dotate delle “lame d’aria” che creano una barriera tra esterno e interno senza la necessità di chiudere le porte.

Inoltre, la giunta comunale ha raccomandato di non scendere sotto i 26 gradi negli uffici, nelle case e nei negozi, invitando i dipendenti pubblici a spegnere le luci alla fine della giornata lavorativa.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, per ora, non ha emesso ordinanze sul risparmio energetico

Austerity energetica: linea dura a Firenze, Roma in ritardo

Per il momento a Roma non ci sono novità rispetto alla circolare del 22 marzo, quando il Comune aveva imposto una stretta sui riscaldamenti fino al 15 aprile.

Più netta la presa di posizione del Comune di Firenze, che con una ordinanza ha imposto dal primo agosto il divieto di tenere aperta la porta dei negozi con aria condizionata accesa. Per i trasgressori le multe vanno da 25 a 500 euro.

Già dallo scorso marzo l’amministrazione del capoluogo toscano aveva invitato i cittadini a risparmiare energia a casa stirando solo il necessario e facendo la lavatrice solo a pieno carico.

A Belluno lampioni spenti dalle 2,30 alle 5 del mattino

Il Comune di Bari ha cominciato a sostituire le vecchie lampadine dell’illuminazione pubblica per avere un impianto più efficiente. Ma la presa di posizione più drastica, finora, è stata quella del Comune di Belluno, dove si è deciso di spegnere tutti i 6.800 lampioni della città dalle 2,30 alle 5 del mattino.

A Genova, infine, si sta cercando di rinegoziare il contratto con il gestore e di indurre la popolazione a mettere in atto una serie di pratiche virtuose.

Fonte foto: 123RF

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