Atp Finals Torino, Cts riduce capienza: è caos, biglietti invalidati
Il Cts ha ridotto la capienza dell'impianto che ospiterà le Atp Finals di tennis a Torino: migliaia di biglietti invalidati a due giorni dall'inizio
La festa non è ancora iniziata, ma le polemiche sì. A poche ore dall’inizio delle Atp Finals di tennis a Torino, dove scenderanno in campo i migliori atleti al mondo tra cui l’italiano Matteo Berrettini, il Comitato tecnico scientifico ha ridotto la capienza degli impianti a causa del Covid. La decisione ha scatenato un vero e proprio caos relativo ai biglietti, molti dei quali venduti diversi mesi fa: tanti sono stati invalidati.
Atp Finals Torino, Cts riduce capienza: biglietti invalidati
Ma cosa è successo esattamente? In sostanza, la capienza del Pala Alpitour di Torino, che ospiterà le Nitto Atp Finals di tennis da domenica 14 novembre, è stata ridotta nella serata di venerdì 12 novembre. A due giorni dal match inaugurale.
La decisione è stata presa dal Comitato tecnico scientifico, che nei giorni scorsi aveva portato al 75% la capienza dell’impianto. Una “inattesa retromarcia” per Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis, che ha aggiunto: “Come uomo delle istituzioni non posso che comprendere e accettare la decisione del Cts. In un momento in cui i contagi stanno risalendo ogni prudenza è giustificata. Per questo, però, mi aspetto che il Cts rispetti quanto pensava in tema di equiparazione fra appassionati di tennis e spettatori di cinema e teatri e riduca subito anche la loro capienza al 60%“.
La retromarcia del Cts ha avuto come conseguenza la trasformazione di posti già venduti da ‘riservati’ a ‘indisponibili’: per i malcapitati ci sarà il rimborso integrale subito dopo la fine del torneo.
Atp Finals Torino, FdI sul caos biglietti: “Governo riferisca”
Durissima la presa di posizione di Fratelli d’Italia che, attraverso la deputata torinese Augusta Montaruli, ha chiesto “conto del caos biglietti che sta avvenendo in relazione alle Atp di Torino, unico nuovo evento di rilevanza che la città possa vantare e che invece si sta trasformando in un danno per spettatori e, quindi, per la città, le sue attività economiche e pure l’immagine”.
“Ricevere la notizia il giorno prima di un cambio simile è inqualificabile – ha proseguito -. Oltre la tempistica sconcerta però apprendere come l’inversione avvenga senza alcuna attenzione per la reale modalità di partecipazione del pubblico alle competizioni sportive del tennis e soprattutto dopo un’intenzione di deroga ufficialmente espressa. Con un’interrogazione parlamentare chiediamo al governo di riferire“.