Vaccino Covid, Locatelli (Cts) valuta l'obbligo: le sue dichiarazioni
Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico ha fatto sapere che l'obbligo vaccinale potrebbe essere introdotto qualora ci fossero "gli estremi"
Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli, ospita da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, su Rai 3, ha dichiarato che sui vaccini anti Covid la strategia del Governo “di convincimento e di persuasione” è stata quella giusta. Ma qualora ci fossero “gli estremi” si potrebbe anche arrivare “a considerare l’obbligo”.
I numeri sono buioni e indicano che “non abbiamo pagato il prezzo delle riaperture“, ha spiegato l’esperto, sottolineando che la situazione è nettamente migliore di Regno Unito e Germania grazie a “una percentuale più alta di soggetti vaccinati”. Ma non solo.
Il merito è anche della gradualità delle riaperture, con il mantenimento di tutte le misure di sicurezza, dalle mascherine al lavaggio delle mani passando ovviamente per il distanziamento sociale.
“Nessun timore per il vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni“, ha affermato ancora il presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Anche in questo caso infatti i benefici superano i rischi potenziali, con l’efficacia di Pfizer al 91% per questa fascia di età.
Franco Locatelli ha anche parlato della notizia relativa al preparato di Johnson & Johnson, inizialmente pensato come monodose, per cui la Fda ha approvato la somministrazione di una seconda dose booster con un vaccino a mRna. La Food and Drugs Administration ha anche approvato la terza dose per Moderna.
Franco Locatelli ha concluso l’intervento con un appello a vaccinarsi. “È vero che siamo all’86% di persone coperte con una dose e all’82% con due dosi, e nella fascia sopra 70 anni andiamo addirittura sopra al 90%. Ma le persone che mancano devono imparare a volersi bene, perché vaccinarsi significa volersi bene e soprattutto volere bene agli altri”.
SONDAGGIO – Saresti d’accordo con l’istituzione di un lockdown solo per i non vaccinati?