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Arrestato lo zio di Kata scomparsa a Firenze, in manette altre tre persone: possibile svolta nelle indagini

Lo zio è stato arrestato nell'ambito del racket degli affitti dell'ex hotel Astor, perquisiti ma non indagati anche i genitori di Kata

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Lo zio di Kataleya Alvarez, la bambina di cinque anni scomparsa a Firenze dallo scorso 10 giugno, è stato arrestato insieme ad altre tre persone nell’ambito del racket degli affitti dell’ex hotel Astor, dove la piccola viveva con la famiglia. Le ipotesi di reato sono di tentato omicidio, lesioni, tentata estorsione ed estorsione. Inoltre, come riportato da ‘Repubblica’, i carabinieri hanno perquisito i familiari della bambina, inclusi la mamma e papà che però non risultano indagati.

Il raid punitivo

Lo zio di Kata, Abel Alvarez Vasquez, è uno dei quattro uomini finiti in carcere con l’accusa di aver compiuto una spedizione punitiva nei confronti di due occupanti che si sarebbero rifiutate di pagare le stanze dell’ex hotel. In quella circostanza, risalente al 28 maggio scorso, le volanti sono intervenute su richiesta di aiuto da parte delle presunte vittime dopo che una persona si sarebbe lanciata dalla finestra per evitare il pestaggio. “Mi stanno per ammazzare” avrebbe gridato una di loro al telefono.

Secondo quanto riferito dalla procura, i quattro indagati “nell’esecuzione di un raid punitivo nei confronti di più occupanti dell’hotel Astor, hanno attuato un primo pestaggio con una mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali, ove non avessero lasciato la stanza. Dopo essersi allontanati per qualche istante – spiegano ancora gli inquirenti – gli aggressori proseguivano le violenze nei confronti di altri occupanti una stanza viciniore per fare ritorno incappucciati nella stanza della coppia e dirigendosi minacciosamente verso la vittima designata, che per timore di essere uccisa si appendeva con le mani sul davanzale della finestra e si faceva cadere al suolo”.

Le indagini

Sarebbero diversi gli episodi al centro dell’inchiesta sul racket degli affitti che da tempo andava avanti all’interno dell’ex hotel Astor. Abel Alvarez Vasquez avrebbe minacciato di buttare fuori un occupante che era insieme alla figlia di 11 anni. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, il costo di una stanza nella struttura occupata si aggirava intorno ai 700 euro.

Le perquisizioni

In contemporanea agli arresti i carabinieri hanno effettuato delle perquisizioni nei confronti dei genitori di Kata, oltre al fratello della madre e la donna che per ultima ha visto la bambina, per verificare se nei loro cellulari ci possano essere informazioni utili al caso. L’operazione rappresenta una “perquisizione conto terzi” e nessuno di loro è indagato.

Una delle pista seguite dagli inquirenti, coordinati dal pm Christine Von Borries, è che dietro la scomparsa di Kata ci possa essere il sequestro per una faida tra i familiari, gruppi di connazionali e cittadini romeni che vivevano nell’ex hotel Astor.

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